La partita prosegue, all'insegna della tensione. Ogni mossa azzardata potrebbe essere considerata una provocazione dalla controparte e, oltretutto, ci troviamo a pochi giorni dalla visita di Donald Trump in estremo oriente. Il presidente americano visiterà gli alleati Corea del Sud e Giappone, ma l'incontro più importante è quello in programma a Pechino, l'8 novembre prossimo, con il leader cinese Xi Jinping. Auspicabile che si parli soprattutto della crisi legata alla Corea del Nord. A Seoul però non dormono sonni tranquilli ed i principali timori dei servizi segreti sudcoreani sono legati alle prossime azioni di Kim Jong-un.

Secondo il parere dell'intelligence, è possibile che il dittatore di Pyongyang intenda mandare un messaggio 'alla sua maniera' rivolto a Trump e, dunque, tentare un nuovo lancio missilistico se non, addirittura, un test nucleare. Come se non bastassero le attuali tensioni, viene sfiorato addirittura un incidente militare tra superpotenze. Stati Uniti e Russia non sono contrapposte, almeno in questa questione (in teoria, ndr), ma quando Washington e Mosca vengono a contatto in maniera fortuita dal punto di vista militare non è mai un banale incidente e desta certamente rumore nel mondo.

I timori sudcoreani

Donald Trump effettuerà dunque a breve il suo primo viaggio in estremo oriente, in quello che allo stato attuale è il principale fronte di tensione del pianeta.

Conoscendo la sfrontatezza di Kim Jong-un, l'ipotesi che Pyongyang possa sfoderare una nuova provocazione non è affatto campata in aria. Di questo avviso anche gli analisti dell'intelligence sudcoreana che temono un nuovo test missilistico del regime o, nella peggiore delle ipotesi, un test nucleare. In tal senso sarebbero stati rilevati 'movimenti attivi' nel centro missilistico della capitale nordcoreana.

Sempre secondo i servizi segreti di Seoul, c'è il timore che entro la fine dell'anno la Corea del Nord possa avviare il riprocessamento del combustibile spento all'impianto nucleare di Yongbyon.

Xi Jinping ha risposto a Kim

Intanto il leader cinese Xi Jinping ha scritto una nota al suo omologo nordcoreano. Era stato Kim Jong-un ad aprire una sorta di dialogo, decisamente ai minimi storici da quando entrambi sono alla guida dei rispettivi governi, inviando a Xi "vive congratulazioni per la rielezione alla guida del Partito Comunista cinese e del governo".

Lo stesso dittatore aveva espresso la speranza di "sforzi congiunti tra Cina e Corea del Nord per promuovere lo sviluppo stabile dei rapporti bilaterali". La risposta di Pechino è stata sulla stessa lunghezza d'onda. Xi Jinping ha ringraziato Kim, auspicando "rapporti solidi incentrati sulla necessità di difendere e mantenere la pace nella regione. Il mio desiderio - ha aggiunto il leader cinese - è che il popolo della Corea del Nord sia proiettato verso nuovi successi per la causa socialista, guidato dalla leadership del Partito dei Lavoratori". L'ultima volta che Kim Jong-un e Xi Jinping si erano scritti risale ad oltre un anno fa, quando nel luglio del 2016 venne celebrato il 55esimo anniversario del trattato militare di mutua assistenza e difesa tra i due Paesi.

Lo 'scambio epistolare' è estremamente importante, alla luce delle attuali tensioni e soprattutto dopo il supporto della Cina alle sanzioni economiche decise dalle Nazioni Unite nei confronti di Pyongyang.

Incidente sfiorato tra aerei americani e russi

Ad alimentare ulteriori tensioni, infine, c'è stato l'incidente sfiorato nei cieli sovrastanti il Mare del Giappone dove in questo momento stazionano ben tre portaerei statunitensi: la Ronald Reagan, la Nimitz e la Theodore Roosevelt. A causare il problema sono stati due cacciabombardieri russi che perlustravano la zona. I due velivoli strategici Tu-95 Bear si sono avvicinati ad una distanza dalla flotta USA che è stata giudicata 'pericolosa' dal comando americano (erano a circa 130 km).

Due jet statunitensi si sono dunque alzati in volo dalla portaerei nucleare Reagan per intercettare e fare allontanare i due bombardieri di Mosca. Secondo quanto descritto dalla Cnn che ha diffuso la notizia, l'operazione è stata condotta con estrema professionalità e senza alcun rischio.