Kim Jong-un in visita ad una fabbrica di scarpe o di cosmetici, in quest'ultimo caso accompagnato dalla moglie e dalla sorella. Volti distesi e sorridenti, con il dittatore nordcoreano che dispensa consigli alle donne, incoraggiandole a 'truccarsi per essere più belle'. Lo stato di calma apparente che viene mostrato in Corea del Nord sarebbe pura propaganda di regime indirizzata a dimostrare al mondo la 'quotidianità della vita', pur con una possibile minaccia bellica alle porte. La situazione sarebbe ben diversa e la tensione palpabile in tutta la penisola.

Secondo altre notizie, infatti, Pyongyang si starebbe preparando alla guerra e lo testimonierebbero le esercitazioni straordinarie a cui sarebbero sottoposti i cittadini, impegnati in prove di 'evacuazione di massa' e di comportamento in condizione di interruzione dell'energia elettrica. Condizioni tragiche determinate solitamente da catastrofi naturali o, nel caso specifico, da una guerra che coinvolga la popolazione. La notizia in questione è stata diffusa da NK News, emittente statunitense specializzata in cronache della Corea del Nord.

I precedenti

Ad onor del vero, non è la prima volta che i cittadini della Corea del Nord vengono sottoposti a prove di comportamento in caso di un attacco aereo, ma non è certamente una consuetudine.

Accadde nel 1994, durante gli ultimi mesi di vita del 'presidente eterno', Kim Il-sung, nonno dell'attuale leader. Con Kim Jong-un al potere era già successo nel 2013, circostanza in cui le tensioni con la Corea del Sud avevano raggiunto livelli altissimi, tali da far temere lo scoppio di una guerra. In realtà, secondo il parere di alcuni analisti militari, lo scopo di queste esercitazioni straordinarie sarebbe duplice.

In primo luogo c'è una minaccia di guerra con gli Stati Uniti che si è fatta più pressante, ma potrebbero anche essere interpretate come la volontà del regime di tranquillizzare i civili, riguardo alla forza ed alla prontezza delle difese nordcoreane in caso di raid aereo nemico. Per alcuni, però, sebbene come già detto ci siano stati dei precedenti, la mole di esercitazioni in tal senso sarebbe una preoccupante novità.

"Credo che il regime abbia capito la gravità della situazione - ha commentato un ufficiale sudcoreano in congedo a NK News - perché non avevo mai sentito parlare di questo tipo di esercitazioni. Ma non ne sono sorpreso".

Il vertice di Pechino e la 'tregua olimpica'

In realtà, contrariamente a parecchie notizie allarmistiche che danno per imminente lo scoppio di un conflitto tra Corea del Nord e Stati Uniti, riteniamo che sia un'eventualità ancora lontana. Il mese prossimo Donald Trump sarà in missione diplomatica in estremo oriente ed in tal senso diventa di fondamentale importanza il vertice bilaterale che si terrà a Pechino con il leader cinese Xi Jinping. La Cina, occorre ricordarlo sempre, è un attore principale dello scacchiere coreano e, probabilmente, è l'unico Paese al mondo che può concretamente impedire una pericolosa escalation militare.

Senza dimenticare le Olimpiadi invernali che si terranno il prossimo anno in Corea del Sud, alle quali è prevista la partecipazione di due pattinatori artistici nordcoreani. Se il Comitato Olimpico di Pyongyang darà il via libera per la partecipazione dei due giovani atleti (su questo aspetto non c'è alcuna certezza, il regime starebbe ponderando attentamente la questione), sarà la dimostrazione pratica che il conflitto tanto temuto non è poi così imminente, fermo restando che la Corea del Nord ha anche intenzione di inviare una propria rappresentativa ai Giochi Paralimpici in programma sempre l'anno venturo a Pyeongchang. La cosiddetta 'tregua olimpica', pertanto, potrebbe reggere. Magari in tempo utile per trovare una vera via diplomatica per uscire da questa crisi.