Prima della morte di Totò Riina si è registrata la morte di un altro esponente di Cosa Nostra, ma ha avuto meno risalto mediatico e suscitato meno clamore: si tratta di John Gambino, boss italo-americano, morto a 77 anni il 16 novembre, il giorno precedente la dipartita del boss corleonese.
La sua scomparsa non ha fatto rumore, se non fosse che sul web sono apparsi messaggi di cordoglio per il defunto: su un sito di necrologi c'è chi ha scritto addirittura "grande uomo", chi "uomo generoso", chi ha acceso una candela virtuale facendo una donazione.
Una buona parte della stampa ha dimenticato la notizia, ma ci ha pensato il web con i messaggi sopra citat a far notizia.
Chi era John Gambino
Nato a Palermo, si trasferì in New Jersey, coinvolto nel traffico di eroina tra la Sicilia e gli Stati Uniti d'America con le famiglie palermitane Inzerillo-Bontate-Spatola, con cui aveva rapporti di parentela, è in quegli anni che ha inizio la mattanza scatenata dai corleonesi di Riina che eliminarono i boss Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo. Nel 1979 viene toccato in Italia e in America nelle inchieste su questi traffici, ma riesce ad approfittare delle scappatoie del sistema giudiziario statunitense. Nello stesso anno Boris Giuliano indaga sul traffico di droga tra Sicilia e Stati Uniti intercettando all'aeroporto di Punta Raisi una valigetta piena di dollari, dopo pochi giorni verrà ucciso in un bar sotto casa a Palermo da un killer che si ritiene fosse Leoluca Bagarella.
Sempre nel 1979 è coinvolto nella vicenda del falso sequestro del banchiere Michele Sindona, che aveva simulato di essere stato rapito da un fantomatico gruppo di combattenti comunisti, ma quando è ricomparso in America fu scoperto il trucco, il finto sequestro era stato gestito dalle famiglie Spatola e Gambino e il banchiere era in Sicilia nascosto in una villa del costruttore mafioso Rosario Spatola.
Sindona è morto in carcere bevendo un caffè avvelenato. Scampato all'inchiesta "Pizza Connection", denominata così perché il traffico di eroina veniva gestito tramite una catena di pizzerie, non riesce a sfuggire nel 1988 all'indagine condotta da colui che in seguito diventerà il sindaco di New York Rudolph Giuliani e dal giudice Giovanni Falcone, ucciso nell'attentato a Capaci nel 1992, chiamata "Iron Tower", riguardante mafia e droga. Verrà condannato a sei anni e mezzo di reclusione, poi scontati. Gambino dopo la condanna ha continuato a vivere negli Stati Uniti fino al giorno della sua morte.