Ieri sera è andata in onda su Canale 5 la fiction "Delitti di mafia - Mario Francese", dedicata alla vita del cronista del Giornale di Sicilia assassinato dalla mafia il 28 gennaio 1979. La fiction ha suscitato polemiche da parte del quotidiano palermitano per come è stata presentata la posizione dell'editore del giornale. Nella fiction, infatti, il nome di Federico Ardizzone, all'epoca dei fatti editore del Giornale di Sicilia, viene associato a quello di esponenti mafiosi come Michele Greco, detto "Il Papa", capo della "commissione" di Cosa Nostra.

E' il figlio di Federico e attuale numero uno del giornale, Antonio Ardizzone, ad attaccare gli autori dello sceneggiato a riguardo. Ma ci sono le sentenze della Corte d'Assise d'Appello a provare i rapporti tra i mafiosi e suo padre, come ci sono i fatti accaduti negli anni successivi alla morte di Francese che costeranno al quotidiano il triste soprannome di 'Giornale della palude', così come riportato da Saverio Lodato nel libro 'Quarant'anni anni di mafia'. Inoltre, secondo ciò che ha raccontato Francesco La Licata alla trasmissione Blu Notte - Misteri Italiani condotta da Carlo Lucarelli, Giulio Francese, primogenito di Mario, faceva parte della redazione prima della morte del padre e non dopo come afferma Il Giornale di Sicilia nell'articolo in cui si scaglia contro gli autori della fiction.

Il quotidiano contro i 'mistificatori' dell'Antimafia

Come già detto, il giornalista Lodato attacca spesso l'operato del giornale siciliano negli anni '80, soprattutto quando si troverà alle porte del Maxiprocesso a Cosa Nostra e negli anni che seguiranno: Saverio Lodato lo descrive come il 'Giornale della palude', dove trovano spazio personaggi come Vito Ciancimino, ex sindaco di Palermo condannato per mafia, dove vengono sminuite le figure di magistrati come il Giovanni Falcone o parenti delle vittime come Nando Dalla Chiesa (dipinto dal quotidiano palermitano come un invasato giustizialista), dove si diceva che non risultassero collusioni tra mafia e potere politico.

Di tutto questo ne parla un illustre giornalista come Giampaolo Pansa in un capitolo del suo libro "Carte False" intitolato "La tromba di Ardizzone"; Non è ben chiaro a chi si riferisca esattamente il giornale quando parla di "mistificatori" e, a parte gli articoli di mario francese, ha avuto spesso posizioni morbide riguardo all'argomento Cosa Nostra: nei racconti di chi ha conosciuto il cronista viene fatto notare come sia stato ostacolato da quello stesso quotidiano, che ora tenta di smentire il tutto a seguito della fiction trasmessa da Canale 5. Una puntata che sta facendo conoscere la figura del giornalista al grande pubblico contemporaneo.