Un nuovo scandalo sta scuotendo l'opinione pubblica mondiale: il quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung è entrato in possesso di documenti sottratti a due società off shore (società che hanno la sede legale in un paese diverso rispetto a quello in cui operano) e che ha poi condiviso con varie testate internazionali. Questi documenti mostrano gli investimenti e i conti di vari personaggi potenti e famosi nei cosiddetti "paradisi fiscali" (ovvero luoghi dove la tassazione è molto bassa) in società off shore.

I paradise papers, seguito ideale dello scandalo denominato Panama Papers, in gran parte non rivelano azioni illegali ma mettono molto in imbarazzo i personaggi di rilievo che sono coinvolti nella vicenda e rendono i politici presenti nella lista un possibile oggetto di bersaglio e di scontro politico.

I nomi che spuntano sono grossi. Tra i personaggi famosi spunta quello di Madonna e del cantante degli U2 Bono Vox, socio di minoranza di una società di Malta, ora chiusa, che avrebbe investito in un centro commerciale in Lituania. Non mancano i nomi di aziende come Apple, Nike e Uber.

Nella lista figura anche un nome sorprendente, ovvero quella della Regina Elisabetta II che avrebbe investito milioni di sterline in un fondo nelle Isole Cayman. Questo investimento, seppur del tutto legale, è imbarazzante in quanto tale fondo possiede quote in due catene commerciali che sono state accusate di sfruttamento dei lavoratori e delle famiglie povere. Nel Regno Unito è accusato di aver nascosto un patrimonio di 450 milioni anche un ex dirigente del Partito Conservatore, Lord Ashcroft.

Lo scandalo non risparmia neanche gli Stati Uniti e in particolare il presidente Trump: dai dati risulterebbe che il segretario al Commercio Wilbur Ross avrebbe avuto legami in affari con il genero di Putin, cosa che sarebbe continuata anche dopo il suo ingresso nello staff del presidente. Questa notizia rafforza le accuse di un sostegno russo all'elezione dell'attuale inquilino della Casa Bianca e lo mette in ulteriore difficoltà.

Se ciò non bastasse nell'elenco figura anche Cohn, consulente economico di Trump, il cui nome è legato a più di 20 società basate alle Bermuda.

Tra gli altri nomi si leggono quello del tesoriere del primo ministro canadese Trudeau, del finanziere Soros e della regina di Giordania

L'inchiesta è comunque solo agli inizi e sembra destinata ad allargarsi e a far molto discutere. Intanto si parla già di nomi italiani che usciranno nelle prossime ore.