Morì nel 2011 a 64 anni, dopo essersi sempre proclamato innocente, portandosi nella tomba un duplice mistero: la scomparsa di due donne, presenze fondamentali nella sua vita. L'allevatore di maiali Valerio Sperotto, di Velo d'Astico, provincia di vicenza, era stato infatti sposato due volte. Ma tutte e due le mogli sparirono in circostanze sospette senza lasciare più traccia del loro passaggio sulla terra, a undici anni di distanza l'una dall'altra. La prima ad "andarsene", fu Elena Zecchinato, inghiottita nel nulla 30 anni fa. Poi, la stessa sorte toccò a Virginia Mihai, di cui non si hanno più notizie dal 1999.

Di nessuna delle due è stato mai trovato alcun resto. Il sospetto che è sempre gravato sul marito, è che le abbia uccise e annientate dandole in pasto ai suoi suini. Una prima inchiesta, aperta nei suoi confronti per omicidio e occultamento di cadavere, fu archiviata dopo pochi mesi dal gip per assenza di prove. Poi il caso fu riaperto nel 2002, ma fu richiuso a breve perché di nuovo, senza esito. Ora la procura di Vicenza ha riaperto l'inchiesta.

Archeologo forense a caccia di ossa

Dominic Sasarola, l'archeologo forense che recuperò i resti della povera Yara Gambirasio, è stato incaricato dalla procura di Vicenza di cercare i resti di una o entrambe le mogli di Valerio Sperotto, il facoltoso allevatore di suini, al centro di una vicenda di cronaca nera che per molti anni ha tenuto col fiato sospeso un paese, tra ipotesi e sospetti.

Il peggiore tra i sospetti, è che le abbia uccise e fatte mangiare ai suoi maiali. I carabinieri di Schio hanno chiesto l'apertura delle indagini, dopo che un operaio facendo degli scavi nella terra della famiglia Sperotto, ha trovato alcune ossa, ora al vaglio dei Ris di Parma. Il procuratore di Vicenza, Hans Roderick Blattner, ha perciò incaricato squadre speciali di archeologi forensi che in tuta bianca sono al lavoro attorno ai due capannoni di via Villa di Sotto, oggi in stato di abbandono, dove Sperotto allevava maiali.

Salsarola con lo staff di professionisti al seguito, da circa 20 giorni sta perlustrando tutta l'area con il supporto dei carabinieri della compagnia di Schio, valutando di volta in volta ogni singolo ritrovamento. Di ossa non ne mancano, ma per ora pare che quelle trovate non siano umane. Resti di origine dubbia, saranno sottoposti ad analisi di laboratorio, ma richiederanno tecniche sofisticate per cercare di 'leggerle' essendo passato tanto tempo.

Due mogli svanite nel nulla

Se fosse solo una coincidenza, sarebbe un clamoroso quanto terribile accanimento del destino. Un uomo che si sposa due volte e tutte e due le volte, le sue moglie vanno a finire nel nulla, perse per sempre. E neanche possono essere dichiarate morte, dal momento che i loro cadaveri non ci sono, o almeno non sono stati trovati. La prima, Elena Zecchinato, conosciuta come "Ivette", nel 1988 si era allontanata a piedi partendo dalla casa coniugale di Velo d'Astico, per fare una passeggiata nel bosco locale. Da quel momento di lei si perse ogni traccia e le ricerche fatte, sia in Italia che in Francia, pensando che fosse potuta andare all'estero, furono senza esito. Poi, a metà degli anni '90, Sperotto conobbe una donna di origine rumena che era stata direttrice delle poste, Virginia Mihai, e con lei convolò in seconde nozze.

Nell'aprile del 1999, quando i due erano già separati, scomparve anche lei. Erano stati visti nell'auto di lei a litigare. Poi si seppe che il litigio era per la divisione dei beni. Al culmine dell'alterco, lei lo fece scendere dalla macchina e andò via. L'auto fu trovata dopo qualche giorno a Vicenza. Lei mai più. Di Sperotto, non si è mai potuta provare la colpevolezza né processarlo. Trovare i resti permetterebbe di rendere giustizia alle due scomparse.