Gli inquirenti hanno confermato l'ergastolo di Bossetti avvenuto il 1° luglio del 2016 per l'omicidio di Yara Gambirasio; secondo i giudici Bossetti in quel periodo non andava molto d'accordo con la moglie e non aveva rapporti sessuali con lei, questo il probabile movente per l'unica persona accusata di aver ucciso la ragazza di Brembate.

Nessun rapporto intimo con la moglie

Secondo quanto affermato dai giudici, il muratore aveva delle pulsioni sessuali molto forti tanto da averle dichiarate in una lettera ad una donna detenuta nel carcere di Bergamo, Gina.

Anche se non si conoscono le motivazioni dei litigi tra moglie e marito, i giudici hanno evidenziato il fatto che probabilmente in quel periodo la coppia non aveva rapporti sessuali e questo avrebbe accresciuto in Bossetti quella pulsione nei confronti delle ragazzine adolescenti. Yara sarebbe sparita dopo essere stata costretta con l'inganno e con la forza a salire su un mezzo di trasporto, mentre era solita camminare nella strada "sotto a dei lampioni" finiti gli allenamenti.

Ritrovata dopo 3 mesi

Il corpo della ragazza venne ritrovato solo circa 90 giorni dopo la sua scomparsa, il 26 febbraio del 2011 da un aeromodellista in un campo distante ben 10 km da Brembate di Sopra; la ragazza era deceduta e aveva sul corpo numerose segni di percosse da spranga e ferite al collo.

Secondo l'accusa, i fatti di quel giorno convergevano tutti in un unica direzione: era Massimo Bossetti l'uomo che era nei pressi della palestra a bordo dell'autocarro. Giorni fa l'investigatore del team difensivo di Bossetti, Ezio Denti, si è recato a Rimini per cercare di scoprire la rete di pedofili trovata dopo l'arresto dell'uomo, che era in possesso di un dossier sulla 13enne.

Nei computer sequestrati gli inquirenti hanno trovato tantissimi file di materiale pornografico, tra cui un particolare dossier su Yara. Ezio Denti ha dichiarato al "Il Resto del Carlino", di voler comprendere quali siano gli altri uomini collegati alla rete di pedofilia che possono aver contribuito all'omicidio della ragazzina.

Ora resta da capire se Bossetti era davvero coinvolto nel giro della pedofilia oppure se abbia agito completamente da solo; la moglie affermò che all'epoca della sera del delitto, Bossetti si trovava in casa con lei. Alcuni fatti rimangono ancora non chiari in merito alla vicenda, ma la sentenza di ergastolo è stata proclamata definitiva.