Simon Bramhall era un chirurgo al Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, specializzato nei trapianti di fegato, milza e pancreas. Aveva lavorato in ospedale per 12 anni, eseguendo innesti e interventi di routine. Era un medico rispettato e aveva ricevuto attenzione dai media nel 2010, dopo aver eseguito un Trapianto usando il fegato di un paziente morto in un incidente aereo all'aeroporto di Birmingham.

Nel 2013, tuttavia, mentre un chirurgo eseguiva un intervento di follow-up su uno dei suoi brevetti, notò segni che non avrebbero dovuto essere lì, le lettere "SB" incise nel suo fegato.

Bramhall aveva usato un raggio di argon, che di solito è usato per fermare un sanguinamento del paziente durante l'intervento chirurgico, per incidere le proprie iniziali nel suo paziente. Alcuni mesi dopo, fu scoperto che un secondo paziente aveva le iniziali SB incise nel fegato usando lo stesso metodo, riferisce un nota testata giornalistica inglese.

È stato sospeso e alla fine ha offerto le dimissioni, ma ora deve affrontare accuse penali. Mercoledì 13/12/2017, il 53enne si è dichiarato colpevole. Si è dichiarato non colpevole invece per l'accusa di danni fisici reali.

Le parole di una paziente

I segni lasciati dai fasci di argon di solito scompaiono da soli, ma sono stati collocati in pazienti con già compromessa funzionalità epatica, che potrebbe essere il motivo per cui erano ancora visibili durante gli interventi di follow-up.

I segni stessi non sono pensati per compromettere la funzione del fegato stesso. Tuttavia, Tracey Scriven, una precedente paziente trapiantata a cui erano state diagnosticate solo poche settimane di vita, disse che non si sarebbe dispiaciuta sapere che il dottore avesse lasciato le sue iniziali sul suo nuovo fegato e chiese che fosse ricoverata nell'ospedale immediatamente che poteva "salvare più vite".

"Anche se ha messo le sue iniziali su un fegato trapiantato, è davvero così sbagliato?" ha dichiarato la donna. "Non mi sarebbe importato se lo avesse fatto a me, quell'uomo mi ha salvato la vita".

Dopo la sua sospensione, il gruppo britannico Patient Concern, ha dichiarato: "E' un paziente di cui stiamo parlando, non un libro di autografi", riferisce ad un altro nota testata giornalistica.

Il chirurgo inoltre ha enunciato che incidere le sue iniziali nei suoi pazienti è stato "un errore".

Giovedì 14/12/2017, parlando in tribunale, l'accusa ha affermato che le azioni di Bramhall non sono state un'incidente isolato. L'accusa ha affermato che l'atto è stato "fatto in presenza di colleghi", che erano complici del "disprezzo per i sentimenti dei pazienti incosciente e ignaro" di quello che gli stavano facendo.

L'accusa afferma che il caso è del tutto inusuale e "senza precedenti legali in diritto penale".