Un giallo risolto solo a metà. La prima vittima di una vicenda tragica e assurda era stata Patrizia Del Zotto, di 63 anni. Subito dopo, stessa sorte era toccata ai suoi anziani genitori, Giovanni Battista Del Zotto, di 94 anni e alla moglie, Gioia Maria Pittana di 91 anni. Uccisi da un veleno killer, il tallio. In totale, 3 persone morte e 5 finite in ospedale gravemente intossicate. Il metallo non era nella casa di campagna in Friuli dove la famiglia Del Zotto era stata in vacanza, e neanche nell'abitazione di Novi Milanese (Monza) dove risiedeva, bensì in una terrina contenente erbe da tisana, una miscela artigianale sfusa che era in casa dei suoceri di Domenico, figlio dei Del Zotto.
Si tratta di Alessio Palma e Maria Lina Pedon, coniugi ultraottantenni, residenti anch'essi a Novi Milanese, ricoverati da metà novembre per avvelenamento da tallio. Ma chi e perché ha messo il metallo killer nella tisana? E' ciò che gli inquirenti ancora devono scoprire.
Mistero risolto a metà
Inodore e insapore ma letale, il tallio è "protagonista" di un romanzo di Agatha Christie dove avviene il delitto perfetto. Nella realtà dei fatti, dopo due mesi di buio, la soluzione del giallo sembra meno distante. In una semplice terrina di ceramica per conservare erbe da tisana in casa Palma a Novi Milanaese, è la chiave del giallo. Lo hanno appurato i test eseguiti a Torino su 74 campioni, presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte Liguria e Valle d'Aosta.
Le erbe da tisana, non di fabbricazione commerciale, contenute in quella terrina presentavano un'elevatissima concentrazione di tallio. Ma ora manca il tassello fondamentale per risolvere il mistero. Chi ha preparato la tisana mortale e perché? Chi voleva colpire? E' stato quel preparato ad uccidere a ottobre tre persone. Patrizia Del Zotto, la prima a morire, e i suoi anziani genitori, Giovanni e Maria.
Potrebbe essere stata Patrizia, la persona che l'"avvelenatore" voleva colpire, dal momento che, come verificato dagli inquirenti, la donna era fin dalla nascita gravemente allergica ai metalli e il suo corpo, come ha svelato l'autopsia, ne conteneva 200 volte la soglia sopportabile. L'inchiesta in corso, coordinata dal pm di Monza, Vincenzo Niccolini, per omicidio e lesioni colpose, al momento è ancora contro ignoti.
Gli anziani genitori di Patrizia sono morti perché evidentemente già resi vulnerabili da altre patologie dovute all'età. Ma anche i coniugi Palma, imparentati con i Del Zotto sono rimasti intossicati, mentre gli unici a restare incontaminati, sono stati Domenico Del Zotto, 55 anni, con la moglie Patrizia Palma, 56 anni.
Un metallo spietato
Il tallio è un metallo che difficilmente si trova in natura, e di suo non 'vola' per cui deve essere stato deliberatamente messo nella tisana di erbe, frutto di una preparazione di cui ancora non si conosce la provenienza. Chi ha assemblate quelle erbe? Come sono arrivate a casa Palma? Non c'è traccia di tallio né a casa Del Zotto, né in Friuli dove la famiglia aveva trascorso le vacanze ad agosto.
Inizialmente si era ipotizzato che fossero stati avvelenati proprio durante il soggiorno in campagna, da un topicida (che contiene solfato di tallio) o addirittura da escrementi di piccione. Ci sono ancora 4 persone in ospedale. Il marito di Patrizia del Zotto, prima vittima, è tornato a casa, mentre sono ancora in terapia ospedaliera la badante di casa, Serafina Pogliani, di 49 anni, e un’altra sorella Del Zotto, Laura, di 58 anni. I due anziani coniugi Palma, ancora in precarie condizioni, non hanno saputo dare indicazioni sulla provenienza della tisana né se sia stata utliizzata di recente.