Persiste il giallo sulla morte di Renata Rapposelli (64 anni) la pittrice scomparsa lo scorso Ottobre da Giulianova e trovata cadavere solo pochi giorni fa. Il corpo era inizialmente irriconoscibile, in quanto orribilmente sfigurato. Ancora un mistero chi abbia ucciso l'artista e sono sorte varie ipotesi circa le dinamiche di morte. Tra cui, il sospetto che Renata sia stata avvelenata. In questo articolo cercheremo di fare il punto della situazione, chiarendo anche la posizione del marito e del figlio di Renata, i due principali sospettati per l'omicidio della donna.

Renata Rapposelli: il giallo della morte e lo sfogo del figlio

Le indagini continuano e gli inquirenti stanno lavorando alacremente per far luce sul mistero della morte di Renata Rapposelli. Ultimamente, Simone Santoleri, figlio della donna, si è sfogato in una puntata del noto programma televisivo La vita in diretta, gridando a gran voce la sua innocenza. Ricordiamo che costui, assieme al padre ed ex marito della pittrice, sono i principali sospettati per il barbaro omicidio. Simone è stato messo sotto pressione a causa delle recenti perquisizioni, analisi scientifiche e sequestri da parte delle forze dell'ordine. Tuttavia, Santoleri afferma con rigore di essere estraneo alla vicenda e ha dichiarato di star vivendo un periodo difficile e fortemente "massacrante".

Secondo alcune ipotesi (ancora da accertare), Simone e il padre avrebbero prima ucciso ed in seguito occultato il cadavere della povera Renata, presso una delle campagne di Tolentino, località dove è stato rinvenuto il corpo. L'uomo afferma di non conoscere quelle zone, tuttavia aveva sentito dire che il gruppo di preghiera frequentato dalla madre si troverebbe da quelle parti.

Renata Rapposelli: parla l'avvocato Carmela Augello

Il Resto del Carlino ha reso note alcune importanti dichiarazioni dell'avvocato Carmela Augello, legale della signora Renata Rapposelli per due anni. Secondo la donna di legge, Renata aveva da poco ritrovato quella serenità che le era mancata da diversi anni. Una dura battaglia per ottenere dall'ex marito un assegno di mantenimento di soli 200 euro, alla fine vinta.

L'avvocato Augello ha fatto comprendere che la vita non era stata molto premurosa nei confronti della pittrice e che dopo molte difficoltà, la sua cliente era riuscita ad ottenere, inoltre, una casa dal Comune e la prospettiva concreta per la pensione.

E se Renata fosse morta per avvelenamento?

Come leggiamo dalla testata online La Notizia, le indagini per l'omicidio di Renata Rapposelli sono ad un bivio. Dopo il mancato riscontro utile dell'autopsia sul corpo della povera artista, gli inquirenti sono costretti a continuare tramite esclusione. E' stato impossibile accertare possibili violenze sull'apparato scheletrico, quindi ora si concretizza sempre di più l'ipotesi dell'avvelenamento. Come mai?

Del resto tale pista, in sé, è molto più facilmente analizzabile rispetto ad altre dinamiche più complesse, quali potrebbero essere il soffocamento o lo strangolamento. Per aggiornamenti su questo ed altri casi di cronaca nera, cliccate Segui.