Un gruppo di ricognizione è già stato inviato in Africa ed è pronto a tornare in Italia, dove è già pronto il decreto che a partire da Gennaio darà il via ad una missione militare in Niger. Un intervento per il quale l'Unione Europea sborserà cinquanta milioni di dollari, ma che sarà finanziato anche dagli Usa e dalle cinque nazioni coinvolte: Mali, Burkina Faso, Mauritania, Ciad e appunto il Niger. Anche Arabia Saudita ed Emirati Arabi si sono impegnati a contribuire rispettivamente con cento e trenta milioni. Quest'ultimi due paesi intendono contrastare il jihadismo della zona anche per andare contro al Qatar, ritenuto il principale finanziatore del jihadismo che disturba il potere di Riyad.
Nella zona del Sahel l'esercito francese è operativo da quattro anni per contrastare il terrorismo, ma ora avrà luogo un'operazione su più vasta scala.
Militari italiani in Niger: gli obiettivi
Stando a quanto affermato dal premier Gentiloni il compito dell'esercito italiano sarà quello di addestrare l'esercito del Niger per reprimere il traffico di esseri umani ed il jihadismo. La zona in cui saranno impiegati i nostri militari è una delle più sensibili a causa della presenza di miliziani dell'Isis, che stanno facendo proseliti tra le tribù del deserto. La zona è inoltre crocevia di trafficanti di droga, armi ed esseri umani. il generale Claudio Graziano, capo di Stato Maggiore della Difesa, assicura che i nostri ragazzi non saranno impiegati in combattimenti, ma ai nostri ragazzi dislocati nella zona di frontiera tra Libia e Niger potrebbe capitare di imbattersi in trafficanti che cercano di varcare la frontiera libica.
L'esercito italiano, che da tempo è impegnato in Libia nell'addestramento e nel fornire mezzi alla Guardia Costiera libica ora dovrà fare fronte a questo nuovo impegno. Il Niger è una delle nazioni più povere del pianeta, ed i suoi problemi sono aggravati dagli scontri tra il governo ed il gruppo jihadista Boko Haram, che ha la sua sede nella vicina Nigeria.
In Niger sono operativi sia l'Isis che Al Qaueda, che si finanziano attraverso il traffico di esseri umani. La città di Agadez è ritenuta il principale centro di transito dei migranti che dall'Africa Occidentale cercano di raggiungere le coste libiche.
Quanto ci costerà la missione
Secondo quanto dichiarato da Gentiloni all'impiego dei nostri militari in Niger corrisponderà un ritiro delle forze impegnate in Iraq, dove resteranno solo alcune centinaia di istruttori, mentre un migliaio di uomini faranno ritorno in Italia o saranno inviati in Niger.
I costi della nuova missione pertanto saranno almeno in parte compensati dalla diminuzione della spesa militare sostenuta in Iraq ed in Afghanistan, interventi per i quali dal 2015 ad oggi abbiamo speso circa un miliardo di euro. In Niger le stime parlano dell'impiego di 500 militari e circa 100 mezzi da inviare presso la base francese di Madama, a circa un centinaio di chilometri dal confine libico. Una posizione perfetta per monitorare le piste dei trafficanti.