"Bombe italiane, morti yemenite". Si intitola così un video reportage pubblicato dal New York Times sulla vendita di armi prodotte in Italia all'Arabia Saudita, armi che il regno saudita userebbe per bombardare in Yemen. In almeno 5 attacchi contro combattenti sciiti sono state trovate tracce di bombe della serie MK8, identificabili dalle matricole A4447, che la società tedesca Rheinmetall Defence produce in Sardegna. Il quotidiano americano evidenzia come in un bombardamento queste bombe abbiano centrato un'abitazione disabitata, ma in un altro episodio sarebbe stata uccisa una famiglia intera.
Un video da sette minuti
Il video divulgato dal NYT dura pochi minuti, ed inizia con un fotogramma dove si vede un ordigno che esplode e una voce di sottofondo che evidenzia come in Yemen sia da anni in corso una violenta guerra. In seguito il video mostra la ripresa aerea di una cittadina sarda circondata da due spiagge, e il video spiega come l'Italia non sia l'unica nazione che commercia armi con i sauditi. Il reportage prosegue mostrando le foto delle visite ufficiali svolte nella capitale saudita dalla prima ministra britannica Theresa May e dal presidente Usa Donald Trump. E dopo le foto che ritraggono camion e container appaiono i volti del Presidente del Consiglio Gentiloni e della Ministra Pinotti.
Il New York Times sostiene che l'inchiesta è frutto di mesi di investigazioni, e accusa l'Italia di approfittare del conflitto per consolidare la sua industria di armi, chiedendo se il nostro governo stia violando leggi e trattati nazionali ed internazionali.
La replica del governo
Non si è fatta attendere la replica del governo, che con un comunicato ha definito "una vicenda già nota" quanto divulgato dalla testata americana.
Secondo la Farnesina il governo avrebbe già dato chiarimenti in merito "più volte nel corso della legislatura, anche in parlamento", e secondo il comunicato l'Italia osserverebbe in modo scrupoloso le normative nazionali ed internazionali circa l'esportazione di armi, e si sarebbe sempre adeguata alle disposizioni stabilite dalle Nazioni Unite e dall'Unione Europea.
La nota termina evidenziando come l'Arabia Saudita non sia sottoposta a nessun tipo di embargo, sanzioni o altre misure restrittive.
Le inchieste delle Iene
In passato la nota trasmissione di Italia1 "Le Iene" si era occupata della questione, con dei servizi dell'inviato Dino Giarrusso che sostanzialmente, avevano sollevato le stesse questioni del New York Times, mostrando ai telespettatori alcune bombe italiane inesplose impiegate dai sauditi per bombardare in Yemen, non solo obiettivi militari, ma anche scuole e altre strutture civili. I servizi delle Iene però erano passati inosservati al mondo della politica e dei media, mentre il breve reportage della testata americana è risultata sufficiente per fare esplodere il caso.