Accade sovente di leggere sulle pagine dei principali quotidiani nazionali notizie relative al cattivo operato dei medici. Quando accadono questi casi si parla, non a torto, di malasanità. Ma come è giusto, per dovere di cronaca, informare riguardo ai casi in cui un medico per imperizia e quindi per non adeguata professionalità, mette a rischio la vita di un paziente, altrettanto giusto e doveroso è riconoscere il merito e la professionalità degli stessi quando riescono a salvare la vita dei pazienti. Il caso di cui ci accingiamo a darvi conto in questo senso è emblematico.
All'ospedale di Montebelluna (Treviso), un anziano di 73 anni rischiava di morire soffocato a causa dell'effetto collaterale di un farmaco per il cuore. I medici dell'ospedale di Montebelluna si sono quindi trovati ad affrontare un caso molto delicato: l'anziano di Mareno assumeva il farmaco per la cura dei suoi problemi cardiaci, ma a causa di questo effetto collaterale rischiava di soffocare. I medici non sapevano come andare ad attenuare o comunque ridurre questo serio inconveniente prodotto dal farmaco. Di certo, poi, il tempo non giocava a loro favore.
Una notte di dubbi e tormenti
Come riportato da Il Gazzettino, l'equipe medica ha deciso di studiare il caso tutta la notte per riuscire a salvare la vita all'uomo.
Ore difficili e tormentate, nel corso delle quali si sono avvicendate speranze e timori in una corsa contro il tempo. Finalmente, all'alba, ai medici è sovvenuta una intuizione che si rivelerà decisiva: hanno, infatti, pensato di eseguire una circolazione extracorporea. In pratica, hanno depurato il sangue del paziente mediante uno speciale filtro.
Nonostante i rischi che ne sarebbero potuti derivare, non vi erano altre alternative da prendere in considerazione. L'intervento, pur con tutte le incognite che lo hanno preceduto, ha avuto pienamente successo. Grazie alla circolazione extracorporea i medici hanno potuto eliminare la grave insufficienza respiratoria, che era stata indotta al paziente dalle molecole del farmaco.
Le parole del paziente ai medici che l'hanno salvato
Il paziente salvato grazie a questo intervento, ha espresso parole di riconoscimento e di ringraziamento nei confronti dell'equipe medica: "I medici mi hanno fatto risorgere". L'uomo racconta che ormai le sue possibilità di sopravvivere erano ridotte al lumicino. Ma vi è un particolare che raffiora nitido nella sua memoria: ed è il viso del dottor Federico Caria, dell'unità di Anestesia e di Rianimazione, che alle prime luci dell'alba gli ha detto: "Abbiamo ancora una possibilità".