La pedofilia è stata paragonata ad una vera e propria tragedia nazionale, sulla quale incide anche il mancato intervento delle istituzioni per proteggere i bambini in Australia. È questa una sintesi delle dichiarazioni contenute nell'inchiesta della Royal Commission, che da anni - precisamente dal 2012 - ha raccolto 15mila deposizioni e 8mila audizioni su casi di pedofilia.
Risultato straziante per la Chiesa
Le deposizioni e i casi sono stati catalogati in 17 volumi, frutto di un'inchiesta dettagliata sulla pedofilia, un fenomeno che da tempo 'massacra' l'Australia, che non esclude nemmeno il coinvolgimento di scuole, organizzazioni che si professano a favore dei minori, ma anche Polizia e Chiese.
È proprio su quest'ultima che sono state concentrate le maggiori attenzioni, considerato che risulta come il 60% dei casi appurati provengano da sacerdoti o membri facenti parti della Chiesa cattolica. Ovviamente non un dato del quale andare fieri, considerando che in Australia si è spesso cercato di 'correggere' le azioni errate degli esponenti della Chiesa cattolica.
Nel dettaglio si 'chiede' ai funzionari ecclesiastici di rivedere il voto di castità ma anche pensare di modificare il segreto in confessionale, specie se questo riguarda bambini che sono stati vittima di violenze. Denunciare alle forze competenti l'identità del presunto colpevole non dovrebbe essere 'protetto' dalla Commissione della Chiesa cattolica attraverso il 'segreto' dei suoi sacerdoti.
Non è un paese per bambini l’Australia
Il 'merito' della risoluzione positiva di alcuni casi va ai componenti della Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse, che da anni indagano e sbirciano ogni tipo di documento, che li ha portati ad ottenere ed esaminare in totale circa 1,2 milioni di documenti riservati, fra i quali anche quelli che avevano inchiodato un anno fa il cardinale australiano George Pell per i presunti insabbiamenti di casi di pedofilia.
Veramente un compito arduo e spinoso da parte dei sei membri della Royal Commission, adesso fieri del lavoro di tanti anni, che li ha portati a sgominare 4mila istituzioni dove venivano puntualmente offuscati casi di crimini sessuali. Sono diversi infatti i pedofili 'istituzionali' che hanno avuto il coraggio di approfittare di bambini, venendo meno ai loro doveri, anche se adesso dovranno vedersela con le autorità competenti, pronte ad avviare verso diversi soggetti (l'inchiesta parla di 230 persone) azioni penali che non preannunciano nulla di buono per gli accusati.