Difficilmente le immagini e i video sequestrati dalle forze dell'ordine a casa di D.P., un 53enne riminese, potranno mai essere divulgati. Anche gli inquirenti, che hanno sequestrato la grande quantità di materiale pedopornografico nella sua abitazione, sono rimasti sconvolti.

La perquisizione

Hanno sequestrato computer, hard disk e alcune pennette usb contenenti tutte immagini raccapriccianti. Bambini di tutte le età, anche piccolissimi, costretti a subire ogni atrocità e a partecipare a giochi erotici con uomini, donne e anche animali. L'impiegato riminese svolgeva una vita normale, da single, e nessuno dei conoscenti ha mai sospettato niente in merito.

Al momento è stato rinchiuso in una cella di isolamento e con ogni probabilità il fermo sarà confermato oggi stesso. Il suo avvocato gli ha già fatto visita. L'isolamento è dovuto al fatto che anche i carcerati, come risaputo, hanno un loro codice d'onore che non approva coloro che fanno del male ai bambini innocenti. Pertanto, al momento, per garantire la sua sicurezza, il 53enne dovrà rimanere isolato.

L'indagine

L'indagine che ha permesso l'arresto dell'uomo è cominciata più di un anno fa e vede coinvolto tutto lo Stivale. Si è conclusa 48 ore fa con un blitz che ha permesso l'arresto di molti pedofili implicati nello scambio di questi materiali osceni. Le forze dell'ordine ora sono impegnate a capire da dove provengano quelle immagini e quei filmati dove si svolgono le sevizie nei confronti dei bambini.

Yara e la pedomessa

Ma non è tutto. Tra le carte rinvenute nell'appartamento del single di Rimini, è stato trovato un intero dossier di più di 40 pagine dove la sola protagonista era la piccola Yara Gambirasio. Il volumetto fa riferimento al Rito della pedomessa dove le immagini della ragazzina di Brembate di Sopra sono accostate a parole sacrileghe.

Le preghiere tradizionali tramutate in nefandezze disgustose. Gli stessi pedofili implicati in questa rete chiamavano tra di loro i dossier come quelli di Yara, pedomesse, dimostrando la perversione malata delle loro menti.

La legge

Queste reti di pedofili si insidiano ovunque. E' molto difficile farle emergere dal dark web e spesso è necessario un cavilloso lavoro di anni.

Attualmente la pena per questi reati è al massimo di 3 anni di detenzione, a meno che non si provi che oltre a provare piacere da quelle immagini, i vari pedofili non siano stati anche concretamente coinvolti negli atti. Rimane comunque ancora una pena troppo lieve rispetto ad un reato che vede coinvolti i più innocenti. Nel frattempo Massimo Giuseppe Bossetti rimane l'unico indagato e condannato per l'omicidio di Yara Gambirasio. Ma la presenza del dossier che ritraeva la ragazza di Brembate potrebbe aprire nuove piste investigative.