Da diversi giorni è sempre più massiccio il numero delle richieste d'informazioni sul Reddito d'inclusione in tutti i Comuni d'Italia. Intanto, dal sito web del ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, titolare dello stesso dicastero, fa sapere che il Rei 'da luglio sarà a tutti gli effetti universale'. Ciò "grazie alle modifiche della legge di bilancio", perché "potrà ampliare la sua portata grazie al venir meno dei requisiti familiari". In tal modo, si prevede una platea di circa 2 milioni e mezzo di potenziali beneficiari.
La prima misura di livello nazionale di contrasto alla povertà potrà interessare oltre 700 mila famiglie. Nell'attuale, prima, fase d'applicazione il Rei si rivolge a circa 500 mila nuclei familiari, pari a un milione e 800 mila persone, di cui 700 mila con un'età inferiore ai 18 anni.
Valorizzare e sviluppare le competenze
Dallo stesso sito ministeriale sottolineano che non si tratta soltanto di un "sussidio economico". E' soprattutto un programma mirato all'inserimento sociale e lavorativo, che si pone un obiettivo chiaro: la "riconquista dell'autonomia delle famiglie più vulnerabili". Una sola strategia di base: valorizzare e sviluppare le competenze. Ne hanno parlato nei giorni scorsi, a Milano, durante uno degli eventi di lancio dello stesso Rei, anche il presidente dell'Istituto nazionale della Previdenza sociale, Tito Boeri, e Raffaele Tangorra, responsabile della Direzione generale per l'inclusione e le politiche sociali.
Nella circostanza è stato chiarito ampiamente il funzionamento della misura, che è stata introdotta dal Decreto legislativo del 15 settembre scorso, numero 147.
Non c'è una sola povertà
Poletti ha spiegato che "il lavoro è lungo", facendo riferimento alla complessità e alla delicatezza del fenomeno della povertà. Non c'è una sola povertà, "è sempre più necessario ragionare di lotta alle povertà".
La questione del reddito non è la sola a destare preoccupazione, c'è anche il problema della povertà di carattere educativo e quella abitativa. Occorrono, dunque, politiche che tengano conto di tale scenario. Politiche da costruite "organicamente". Il successo dell'intervento sarà strettamente legato alla "qualità delle sinergie" tra le parti coinvolte, non solo ministero ed enti locali.
Si dovrà costruire "una rete di servizi" per consentire alle persone indigenti di uscire dalla condizione di difficoltà in cui versano. Il Reddito d'inclusione, finanziato con mille e 845 miliardi di euro, le risorse del Fondo povertà, sembra destinato a irrobustirsi nei prossimi anni. Dal sito internet del ministero si apprende che, con la Legge di bilancio in discussione in Parlamento, si prevedono 300 milioni di euro in più nell'anno che verrà, addirittura 700 nel successivo e 900 nel 2020. Dallo stesso anno, considerando il Pon inclusione, potrebbero sfiorarsi i 3 miliardi di euro.
La comunicazione
Impegnativa la campagna d'informazione destinata ai potenziali beneficiari del Rei, avviata dal ministero.
E' stato realizzato un video di comunicazione istituzionale, diffuso anche on line dal sito lavoro.gov.it, che spiega in termini semplici quanto previsto dalla nuova misura di contrasto alla povertà operativa dal primo dicembre scorso. Il beneficio massimo mensile: 187,5 euro per il singolo; 294,38 per i nuclei familiari di due persone; 382,5 per tre; 461,25 per quattro; 485,41 per cinque. Il massimale, 534,37, è incrementato dalla Legge di bilancio in corso d'approvazione. Il beneficio economico è legato alla differenza fra reddito familiare e una soglia. Per il singolo la soglia è pari a 3 mila euro. Per due 4.710, per tre 6.120, per quattro 7.380, per cinque 8.550. La soglia dell'Isee è fissata a 6 mila euro, quella dell'Isre a 3 mila.