L’esplosione è avvenuta stamattina, alle 5.30 in pieno centro a Roma, davanti alla stazione dei Carabinieri di via Britannia. L’ordigno rudimentale, che secondo gli artificieri dell’Arma intervenuti sul posto sarebbe stato composto da un contenitore metallico con dentro della polvere pirica e un innesco, è esploso grazie a un timer di cui era stato dotato. Stante l’ora in cui il tutto è avvenuto, non vi sono stati feriti ma solo tanta preoccupazione e dei danni alla porta delle stazione.

Secondo quanto si è potuto ricavare dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate sul posto, a lasciare la bomba sul marciapiedi in corrispondenza dall'ingresso della stazione sarebbero state due persone incappucciate e con il volto coperto.

Subito dopo l’evento, sul posto è intervenuto anche il Comandante provinciale dei Carabinieri di Roma, il generale Antonio de Vita.

Le indagini in corso

L’esplosione è stata talmente forte da essere sentita a centinaia di metri di distanza e tanto potente da mandare in frantumi una finestra vicina, danneggiando anche un’auto di un carabiniere posteggiata nelle vicinanze. La fortuna e ha voluto che nessuno a quell'ora passasse davanti alla stazione dei carabinieri, altrimenti le conseguenze sarebbero potute essere molto più gravi.

Sul caso sono scattate subito le indagini alle quali partecipano anche gli investigatori del Raggruppamento operativo speciale dell’Arma dei Carabinieri i cui accertamenti sono coordinati direttamente dal generale De Vita.

Sono stati presi in esame i video delle telecamere esterne che si trovano lungo tutta la strada che hanno fatto emergere che le due persone incappucciate, dopo aver lasciato il contenitore, si son date alla fuga. Dopo pochi minuti vi è stata la deflagrazione. Al momento si sta indagando per capire se vi è un movente per il gesto, identificando la fattispecie di reato in un atto di terrorismo con ordigno esplosivo, e i magistrati della Procura di Roma del pool antiterrorismo, coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale stanno procedono contro ignoti.

Secondo quanto si può apprendere le indagini si stanno indirizzando verso il mondo anarchico ma, al momento, non si escludono neanche altre piste, come quella dell’estrema destra. Un episodio analogo, peraltro, era già avvenuto fuori da quella stessa caserma quasi trenta anni fa e, più di recente, nell’aprile scorso; un’altra esplosione si era verificata anche nel parcheggio dell’ufficio postale di via Marmorata, nella capitale. Anche in quest’ultimo caso si era riferito di una azione sviluppatasi negli ambienti dell’antagonismo romano.