In risposta al riconoscimento del presidente Trump di Gerusalemme come capitale di Israele a Betlemme ed in altre città i manifestanti si sono scontrati con la polizia israeliana e decine di persone sono state ferite.

Due razzi sono stati lanciati dal nord di Gaza verso Israele. Lo ha riferito il portavoce militare israeliano secondo cui entrambi sono caduti all'interno del territorio palestinese.

I manifestanti palestinesi hanno lanciato massi contro truppe militari ed agenti di polizia e hanno appiccato il fuoco a pneumatici e altri detriti che bloccavano le strade nelle città della West Bank e della Striscia di Gaza.

Le forze israeliane hanno sparato gas lacrimogeni, proiettili di gomma e granate stordenti verso la folla vicino ad un check point della città. Dozzine di persone sono rimaste ferite, secondo la CNN.

I manifestanti hanno bruciato i manifesti di Trump e del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu insieme alle bandiere israeliane e americane.

La tensione era alta ai posti di blocco lungo la barriera di confine che separa Israele da Gaza.

La dichiarazione di Trump ha fatto salire la tensione

La provocatoria mossa di Trump di ieri, ha portato rabbia in tutto il mondo arabo.

I palestinesi, che vogliono che gerusalemme Est sia la loro futura capitale, si stanno preparando per più giorni di protesta.

L'Autorità palestinese ha chiesto uno sciopero generale in quanto gruppi estremisti e terroristi hanno promesso una violenta battaglia. Hamas ha detto che il venerdì, il giorno sacro dei musulmani, sarà un "giorno di rabbia".

Mercoledì scorso Trump ha annunciato che gli Stati Uniti non solo riconosceranno Gerusalemme come capitale di Israele, ma hanno affermato che l'ambasciata americana sarà trasferita da Tel Aviv.

Trump ha sfidato gli avvertimenti mondiali ed ha insistito sul fatto che dopo ripetuti fallimenti di pace era giunto il momento di un nuovo approccio.

La dichiarazione di Trump ha portato il Dipartimento di Stato a sconsigliare ai cittadini statunitensi di transitare a Gerusalemme Est e in tutta la Cisgiordania.

Trump temeva che la sua dichiarazione potesse portare a violenze

I documenti ottenuti da Reuters hanno rivelato che l'amministrazione Trump ha chiesto al governo israeliano di moderare la loro risposta all'annuncio perché preoccupati delle possibili violenze. "Ci aspettiamo che ci siano forme di ostilità in Medio Oriente e in tutto il mondo. Stiamo ancora valutando l'impatto che questa decisione avrà sulle strutture degli Stati Uniti e sul personale che si trova all'estero ", hanno affermato i documenti.

Le ambasciate statunitensi del Medio Oriente e dell'Africa hanno avvertito i cittadini americani di possibili proteste in seguito alla decisione di Trump.