Desiderava provare la sua innocenza, l'agente penitenziario di Cassino che si è tolto la vita pochi giorni fa, dopo essere stato accusato dalla figlia 14enne di stupro. E'Domenico Di Tano il legale dell'uomo- che aveva sentito prima del suicidio- a rivelarlo all'Ansa. Avevano discusso della eventuale nomina di un consulente per l'incidente probatorio, disposto dalla Procura per Febbraio .C'era tutta la volontà di collaborare con la magistratura, afferma l'avvocato.Sotto la lente di ingrandimento, i mezzi di informazione accusati di aver creato - ancora una volta - un mostro virtuale.

Anche la madre della ragazza è furiosa con chi ha diffuso alcune informazioni bollate come inesatte.

Dal titolo del tema, alla testimonianza della sorella: gli indizi che hanno convinto gli inquirenti

Ma quali sono queste falsità diffuse? Perché la magistratura ha disposto l'allontanamento coatto e i braccialetti elettronici? Iniziamo da quel tema assegnato alla classe, nel quale sono state fatte le drammatiche rivelazioni della violenza. Il preside dell'istituto tecnico frequentato dalla ragazza, rivela al Corsera che il titolo assegnato- "Scrivi una lettera a tua madre confessandole ciò che non hai il coraggio di dirle"- non era affatto casuale. Infatti l'insegnante di Gina (nome di fantasia), aveva intuito una situazione di pesante disagio.

Quando la direzione scolastica svela alla madre della studentessa le accuse, è lei stessa a recarsi presso la Questura di Cassino a sporgere denuncia. E' sempre la moglie del presunto stupratore, a suggerire alle figlie di non rimanere sole con il marito. Un consiglio dato successivamente ad un presunto atto di violenza ai danni di un altra figlia, circa quindici anni prima, ora 28enne e sposata.

Durante le indagini gli inquirenti, fanno un confronto all' "americana" tra le due figlie, che confermano ogni cosa. Il legale dell'ex agente penitenziario ha parlato solo di un tentativo di violenza, che evidentemente non ha smussato il quadro accusatorio, costruito dagli investigatori. Il Gip nelle motivazioni per l'allontanamento coatto e la misura dei braccialetti elettronici, descrive l'uomo come un manipolatore incapace di controllare i propri istinti

Effettivamente può esserci stata una sovraesposizione della protagonista, poiché a Cassino ci sono solo due Istituti tecnici e le voci, in una località così piccola, corrono velocemente. E' comunque lo stesso Garante della privacy, Antonello Soro, a spiegare che anche l'assenza di dettagli non avrebbe tolto drammaticità a questa triste e contorta vicenda.