Sembra impossibile, eppure è realmente accaduto. Vittima della curiosità e dell'assenza di sorveglianza, un bambino di 5 anni è morto soffocato dopo essersi introdotto nella lavatrice domestica sia pure vuota, non in funzione e senza acqua. E' accaduto a Sakai, nella prefettura di Osaka, nel sud del Giappone. Il bambino è rimasto intrappolato nel cestello dell'elettrodomestico mentre il padre dormiva e la mamma era fuori casa. A darne notizia è stato il quotidiano giapponese "The Asahi Shimbun".

Come è potuto accadere

Secondo la ricostruzione che è stata fatta dalla polizia, il bambino è stato lasciato incustodito dal padre che si era addormentato al primo piano dell'abitazione.

Il piccolo è sceso al piano terra dove si trovava la lavatrice alta un metro ad apertura frontale. Purtroppo non era attivo il meccanismo di sicurezza studiato proprio per impedire ai bambini di accedere perché blocca l'apertura dello sportello dell'elettrodomestico, E così il bambino, spinto dalla curiosità di esplorare quello che considerava un nuovo gioco, si è introdotto nel cestello ed è accaduto ciò che non doveva accadere. Anche se la lavatrice non è entrata in funzione ed era priva d'acqua, purtroppo quello stesso sportello che non era stato messo in sicurezza dai genitori, dopo essersi aperto, si è chiuso automaticamente. E così in un ambiente minuscolo in assenza di ossigeno, il bambino intrappolato ha fatto una fine atroce morendo soffocato in pochi minuti. Il padre si è svegliato, l'ha cercato ovunque in casa finché ha capito.

Ma quando l'ha liberato, il bambino era privo di sensi. Ha chiamato l'ambulanza: all'arrivo in ospedale era ormai troppo tardi.

Vittime di disattenzione e della tecnologia avanzata

Molti incidenti mortali che coinvolgono lavatrici a carico frontale sono stati segnalati dal 2008 in Corea del Sud e negli Stati Uniti. Un analogo caso si era già verificato qualche anno fa sempre in Giappone, a Tokyo, dove una lavatrice era diventata una trappola mortale per un bambino di 7 anni che era rimasto incastrato nelle stesse modalità.

Si è trattato di casi in cui gli incidenti mortali sono stati provocati in parte dalla disattenzione dei genitori, ma in parte dai paradossi della tecnologia che mette sul mercato prodotti sempre più iperefficienti. Se quella lavatrice non avesse avuto uno sportello con chiusura automatica all'istante, il bambino si sarebbe salvato.

Dal 2015 quando si verificò il precedente incidente, l'associazione di categoria giapponese che riunisce i produttori di elettrodomestici ha cercato di sensibilizzare i genitori a ricordarsi di usare il blocco di sicurezza quando la lavatrice è spenta. Ha messo in guardia sui pericoli dei caricatori frontali nelle newsletter inviate via e-mail al pubblico. Nei manuali di istruzioni, i produttori inseriscono adesivi di avvertenza da collocare sugli elettrodomestici. Evidentemente le sole raccomandazioni non bastano. Vanno pensate soluzioni che valutino anche incidenti del genere e facciano fronte all'imprevedibilità dei bambini favorita dalla disattenzione degli adulti. Perché si può morire anche di troppa tecnologia.