E' il 23 Dicembre a Neyagawa, nella prefettura di Osaka, quando Yasutaka Kakimoto (55 anni) e sua moglie, Yukari (53 anni) decidono di denunciare la morte della figlia Airi (33 anni) alle autorità competenti, venendo inizialmente accusati di rimozione illegale di salma, ma la loro confessione celava una storia ben più disturbante.Stando al resoconto fornito alla polizia, i genitori la tenevano segregata in casa dall'età di 16/17 anni a causa di un comportamento aggressivo probabilmente originato da qualche disabilità mentale della figlia e per controllare i suoi gesti di violenza, hanno rinnovato la casa per aggiungere una stanza molto particolare.

Quando la casa diventa una prigione: orrore domestico

La residenza era stata circondata da un recinto di 2 metri d'altezza, per evitare occhi indiscreti e monitorata da dieci telecamere di sicurezza all'esterno. La stanza, dove Airi è stata tenuta per 15 anni, era di soli 3 metri quadri con all'interno un tubo collegato ad una cisterna esterna bere ed un bagno fatto in casa, serrata da delle doppie porte apribili solo dall'esterno e osservata con una telecamera. Unico modo per comunicare: un citofono per parlare ai suoi secondini, che la nutrivano una volta al giorno.Il corpo della giovane è stato trovato in condizioni sconcertanti: era estremamente malnutrita, pesava 19kg per 145cm di altezza, la probabile causa di morte è l'ipotermia aggravata dall'inedia.Dai segni sul corpo risulta che passasse la maggior parte del tempo a letto.I genitori l'hanno trovata morta Lunedì, 18 Dicembre ma non hanno denunciato il fatto fino a Sabato, dichiarando alla polizia: “Volevamo stare insieme con nostra figlia”.Dovranno rispondere di sequestro di persona e negligenza genitoriale.

Cause e complici: la società e i suoi pericolosi silenzi

Una situazione così estrema raramente deriva da semplici fattori a cui puntare il dito, ma si tratta di una trama fatta di situazioni che hanno una particolare risonanza sociale, specialmente in Giappone, ma che interessa ogni società moderna: l'accettazione della disabilità mentale o fisica.In territorio nipponico sono ancora tristemente frequenti i casi di discriminazione delle persone disabili e l'umiliazione che viene posta anche sui loro familiari.

I coniugi di questo caso sono arrivati a nascondere l'esistenza della loro stessa figlia al resto del mondo a causa di ciò, aiutati anche dal fatto che le denunce per sequestro familiare in Giappone finiscono raramente in un arresto, altra conseguenza di una società che preferisce tacere.In questo terreno tossico e malsano, fatto di tabù e silenzi, i genitori sono riusciti a creare un caso di abuso minorile tanto raro quanto inquietante, poiché sfugge alla visione classica che viene data alla negligenza genitoriale, spesso associata solo all'abbandono e alla trascuratezza.

Quando si può parlare di negligenza genitoriale?

La American Medical Association definisce la negligenza come “un atto o la mancanza di un atto che risultino in pericolo serio o imminente tale per la sicurezza dell'infante”, si tratta di un tipo di maltrattamento causato dal fallimento dei tutori nel provvedere alle necessarie cure specifiche ad un minore, nelle sue varie fasi di crescita. La negligenza è solitamente caratterizzata da una continua e schematica mancanza nel soddisfare i bisogni primari della prole ed è considerata la più diffusa tra i quattro tipi di abuso minorile riconosciuti dall'associazione americana, insieme all'abuso sessuale, fisico ed emotivo.Si presenta in varie forme, spesso coesistenti tra loro: la negligenza fisica include comunemente l'abbandono ma comprende anche il non saper fornire adeguato nutrimento, vestizione, igiene, assistenza medica ed un ambiente di vita sicuro e sano; la negligenza educativa avviene quando viene negato al minore la possibilità di andare a scuola durante l'età dell'obbligo e, come in questo triste caso, la mancata richiesta di supporto e sostegno per i soggetti bisognosi educazione adatta alla loro condizione; la negligenza emotiva o psicologica si ha quando vengono negate o deviate le attenzioni e l'affetto che ogni individuo necessita per una sana crescita, oppure quando vengono permessi ed incoraggiati comportamenti autodistruttivi o pericolosi.

Cause e Conseguenze

Cosa spinge i genitori a comportamenti di trascuratezza estrema e pessime strategie genitoriali?Molti fattori possono influire, tra i più comuni abbiamo quelli che pongono un enorme mole di stress sul nucleo familiare, come povertà, depressione, divorzi, malattie fisiche o disabilità, senza però dimenticare altre cause più difficili da individuare, quali consumo di alcol o droghe da parte dei coniugi, famiglie numerose e malgestite, scarse capacità comunicative dei genitori o ambiti lavorativi che impediscono di coltivare il rapporto con i figli in maniera sana.Bisogna tenere a mente che in molti casi i genitori nemmeno si accorgono di trovarsi in una simile spirale di disagio, fino al momento in cui l'inevitabile si presenta ai loro occhi.Cosa succede, invece, ai sopravvissuti di queste famiglie soffocanti, nel caso fortunato che riescano a sfuggire da queste dinamiche?

Echi di sofferenza e la lotta per la quiete

Molti studi confermano che, passata l'infanzia, i soggetti che hanno subito negligenze genitoriali sono molto inclini a sviluppare un ampio ventaglio di disturbi cronici della psiche, in particolare la sindrome da stress post-traumatico (PTSD) e secondo uno studio condotto dalla Columbia University e il New York State Psychiatric Hospital, le vittime di abusi di questo tipo hanno una probabilità di sviluppare disturbi della personalità, quattro volte superiore a chi non ne ha mai subite. Questi disturbi e disordini della persona, includono la tendenza alla depressione, sindrome paranoide, atteggiamento passivo-aggressivo, dipendenze e disturbi antisociali.Molti di questi bambini avranno enormi difficoltà nello sviluppare relazioni sane e stabili, basate sulla fiducia, l'affetto e la stima.Ma non tutto è perduto per questi individui e fortunatamente, esistono casi in cui la psicoterapia individuale o di gruppo ha permesso a queste persone di capire come la loro personalità si sia adattata durante la crescita, aiutandoli nel trovare il modo di compensare per quelle mancanze nell'infanzia, riuscendo a diventare completi, avere delle relazioni piene ed una vita serena, nonostante i traumi del passato.