Il vulcano Kusatsu-Shirane, situato nel distretto di Agastuma in Giappone, è improvvisamente tornato attivo dopo 35 anni: l’Eruzione, avvenuta alle ore 9.59 locali (1.59 in Italia) ha provocato una valanga e una pioggia di sassi, oltre a una fitta nuvola di cenere, che hanno investito le piste di un vicino resort invernale, posto sul monte Shirane, coinvolgendo numerosi sciatori.

Un morto e almeno 16 feriti

Il primo bilancio è di un morto e di almeno 16 feriti: la vittima è un soldato dell’esercito giapponese (chiamato Forza di Auto-Difesa) impegnato in addestramento e travolto dalla valanga insieme ad altri cinque militari, rimasti feriti.

Altre vittime dell’eruzione erano a bordo una cabinovia: sono state investite da una nuvola di cenere e da una pioggia di sassi che ha rotto i vetri della cabina, provocando schegge che hanno ferito le persone che si trovavano a bordo. Secondo i vigili del fuoco, almeno cinque feriti si trovano in gravi condizioni, mentre le hanno riferito di 78 persone bloccate in quota dopo lo stop alla cabinovia; un centinaio invece le persone già evacuate.

L’agenzia meteo nazionale giapponese ha diramato un annuncio nel quale invita tutti gli abitanti della zona a non avvicinarsi al vulcano perché è concreto il rischio di ulteriori valanghe e fuoriuscite di cenere, lava e rocce incandescenti.

L’ultima eruzione del Kusatsu-Shirane è avvenuta nel 1983

Il Kusatsu-Shirane è uno dei 111 vulcani attivi in tutto il Giappone, la sua ultima eruzione risale al 1983. Non è la prima volta che si verifica un simile incidente nel Paese nipponico: il 27 settembre 2014, il vulcano Otake, nella prefettura centrale di Nagano, meta di molti escursionisti soprattutto nel periodo autunnale, si risvegliò e la sua eruzione provocò 63 morti, il bilancio più grave degli ultimi 90 anni nei casi di attività vulcanica.

Il Paese è attraversato dall’«anello di fuoco»

Il Giappone si trova sul cosiddetto «anello di fuoco» (Ring of Fire), una vasta fascia geografica a forma di arco, estesa per quasi 40mila chilometri dalla Nuova Zelanda al Sud America passando per la parte settentrionale del globo. In questa cintura si registra il 90% dei terremoti che avvengono ogni anno in tutto il mondo, così come la maggior parte delle eruzioni vulcaniche.

Il Giappone, che si trova nel punto di congiunzione di quattro placche tettoniche (filippina, euro-asiatica, nord-americana e del Pacifico), deve “convivere” con il 20% dei terremoti più potenti registrati ogni anno a livello mondiale.