A seguito di un'indagine durata due anni questa mattina all'alba è scattato il blitz con il quale Polizia e Carabinieri hanno decapitato il clan Spada, eseguendo ben trentadue ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal Gip di Roma su richiesta della Dda. L'operazione ha portato le manette ai polsi ai presunti vertici del clan e a diversi affiliati. Per la prima volta agli Spada viene contestato l'articolo 416 bis, ovvero l'associazione a delinquere di stampo mafioso. Tra i destinatari del provvedimento c'è anche Roberto Spada, che a novembre dello scorso anno è divenuto noto a livello nazionale per la feroce testata inferta a Daniele Piervincenzi, inviato della trasmissione televisiva "Nemo", e che per questa si trovava già detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine.

Accusati di aver ordinato due omicidi

Stando a quanto riporta l'ordinanza Carmine e Roberto Spada sarebbero ritenuti i mandanti di due omicidi commessi nel novembre del 2011 a ostia a danno di Giovanni Galleoni e Francesco Antonini. Omicidi che avrebbero consacrato l'ascesa al potere del clan e l'aumento del loro prestigio in ambito criminale. Secondo il Gip Simonetta D'Alessandro il clan Spada sarebbero a tutti gli effetti "una associazione a delinquere di stampo mafioso" ed il loro agire avrebbe condotto il territorio ad un profondo degrado. Si tratterebbe di un'organizzazione che ha basato la sua forza su un sodalizio a base familistica, che avrebbe consentito agli affiliati al clan di godere di impunità dovuta alla forza minatoria dello stesso.

Minacce pesanti e credibili che avrebbero indotto numerose vittime ad accettare le richieste del clan in silenzio.

Le pesanti minacce

Le indagini che hanno portato all'emissione delle ordinanze di custodia cautelare hanno fatto emergere le minacce con cui gli affiliati soggiogavano le vittime. In una conversazione intercettata un esponente del clan si rivolgeva ad una vittima in questi termini: "ti dovrei spaccare la faccia...

domani vieni e mi parli in faccia... altrimenti ti vengo a cercare, prendo i tuoi genitori... hai preso la persona sbagliata... io ti sto dando un consiglio... ti faccio cercare da tutta Ostia, sai cosa significa? Ti spezzo tutte le costole, prendo le tenaglie e ti strappo i denti". Intercettazioni che hanno consentito di delineare un quadro ritenuto dagli inquirenti "estremamente allarmante", come lo ha definito il capo della Squadra Mobile, Luigi Silipo.