Ricordate il conto di 1200 euro presentato a Venezia per quattro fiorentine e una frittura di pesce? La notizia che in poche ore aveva fatto il giro dell'Italia e delle testate online, era stata diffusa dal sito on line de La Nuova Venezia.

I vigili hanno inflitto all'Osteria Da Luca, la locanda in centro a Venezia che aveva presentato il famoso conto da frode, una bella multa salata di ben 20 mila euro, multa relativa al servizio igiene. A seguito dello scandaloso importo infatti, le autorità competenti hanno svolto alcune verifiche sul locale focalizzandosi in particolare sulla modalità di conservazione degli alimenti, sulle tabelle merceologiche, e sulla conformità dell'edificio nei parametri della normativa sanitaria.

Controlli che non hanno avuto un esito positivo per il titolare del locale, da qui la salatissima mula. La guardia di finanza sta anche indagando sull'importo del pasto e sull'assenza dello scontrino.

Inoltre, su ordinamento di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia, all'osteria da Luca sono stati mandati anche i vigili della sezione Commercio, per comprendere se sia riportabile un danno d’immagine alla città. Non è chiaro però di chi sia la colpa, visto che l'osteria ha una doppia gestione cinese-egiziana e che sarebbe inoltre un affitto d’azienda.

Da non credere inoltre che l’osteria da Luca possedesse il marchio Venice Quality Food, conferito dall'Aepe, associazione esercenti e pubblici esercizi di Venezia.

Nel locale comunque non sono state trovate irregolarità tali da condurre alla chiusura definitiva.

Diversamente, non è sanzionabile la Trattoria Casanova, l'altro ristorante dal conto piuttosto salato, che per due piatti di pasta, un secondo abbondante e due bottiglie di semplice acqua ha fatto pagare alle tre studentesse giapponesi ben 315 euro.

Ma i controlli non sono finiti. Infatti ora c’è da analizzare il fattore fiscale. La Guardia di Finanza, che ha ricevuto per prima la denuncia dei ragazzi orientali, dovrà ora capire il motivo per cui i due ristoranti non hanno rilasciato nessuno scontrino con indicati i piatti e i loro rispettivi costi.

Da diversi anni, durante il periodo del Carnevale, la Guardia di Finanza fa partire un gran numero di controlli nella città lagunare, specialmente nei ristoranti del centro storico di Venezia.

Infatti, capita spesso che soprattutto in questo periodo molti commercianti tendano ad aumentare i prezzi dei loro piatti e a non emettere gli scontrini fiscali. In passato diversi locali sono stati chiusi in proprio per questo motivo.

Ma nell'era dei social e di TripAdvisor, anche chi non ha colpa rischia di essere danneggiato

In queste ore, a causa di uno "scambio d'identità" è stato preso di mira un'altro locale, l'Osteria da Luca di Carpenedo. L'osteria presa di mira sui social ha lanciato un appello disperata: "Non siamo noi i truffatori, qui a Carpenedo, non c'entriamo nulla con quanto successo nell'osteria veneziana, vi preghiamo di smetterla".