Si intitola “Ognuno ha il suo racconto” il brano con cui Red Canzian ha incantato il pubblico del Festival di Sanremo 2018, un brano intimo contenuto nell'album di inediti “Testimone del Tempo“.

'Testimone del tempo' contiene 13 pezzi che raccontano la carriera di Red Canzian

L'album vanta testi firmati da Renato Zero, Ivano Fossati, Ermal Meta, Enrico Ruggeri, Fabio Ilacqua, Vincenzo Incenzo e Miki Porru.

Al Festival di Sanremo hai sorpreso tutti portando un pezzo rock e non una ballata d'amore, com'è nata “Ognuno ha il suo racconto”?

Quando i miei discografici l'hanno sentita, era così energica e vitale che hanno pensato fosse perfetta per Sanremo.

“Ognuno ha il suo racconto” è un pezzo che fa capire che ho voltato pagina. Non è nata pensando al Festival, ma è nata pensando ad un pezzo rock, divertente, che raccontasse di me e dell'unicità di ognuno di noi. Tutti noi abbiamo un esclusivo canto per interpretare la vita.

Cosa pensa del risultato di Sanremo?

Del Festival sono molto soddisfatto, mi sono divertito e la performance è stata eccellente. Nei giudizi di un Sanremo come questo, influiscono molto i social. Chiaramente dei giovani che escono dai talent hanno più follower di chi fa musica da tanti anni. A me interessa il pensiero dei giornalisti, delle persone che incontro e mi dicono che il pezzo meritava il podio. L'importante è che il pezzo sia stato un apripista dell'album, che sta già avendo un riscontro incredibile.

Che effetto le ha dato calcare lo stesso palco di Fogli e Facchinetti, ha provato malinconia ?

Non ho provato nessuna malinconia, se avessi pensato che ciò che ho fatto in passato con i Pooh fosse così importante da non poter fare di meglio, mi sarei ritirato e ora farei il nonno, con Gabriel che ha solo 14 mesi. Se io mi rimetto in gioco è proprio perché non do mai nulla per scontato.

Per me la vita è un continuo traguardo da raggiungere. Siccome amo ciò che faccio, ripartire è una delle cose più stimolanti.

Dal 4 maggio sarà in tour nei teatri , ci racconti un po' come si svolgerà lo spettacolo..

Si tratta di uno spettacolo innovativo,diviso in due tempi disposto in tre dimensioni, c'è una parte narrata, una cantata e una visual.

Il primo tempo ripercorre la storia della grande musica italiana e mondiale, con le più belle canzoni che hanno segnato la vita di tutti, dal 56 fino ad arrivare ai giorni nostri. Il secondo tempo invece è tutto in italiano, con la mia musica, con le canzoni che mi hanno accompagnato negli ultimi quarantaquattro anni. Non andrò a depredare il repertorio dei pooh, farò alcune canzoni di nicchia perché hanno un senso nella narrazione. In tutto ciò saranno inserite i nuovi brani dell'album “Testimone del Tempo”.

“Testimone del Tempo” che tipo di album è?

In questo album ci sono tutte le mie sfumature. Oggi sono libero di sbagliare da solo, metto sul piatto tutto ciò che ho e che sono.

I suoi figli hanno collaborato al progetto musicale "Testimone del tempo".

Com'è lavorare in famiglia?

Lavorare in famiglia per me è molto bello, sono fortunatissimo, ho dei figli speciali. Non cercano di compiacermi sempre, anzi sono molto critici e quando una cosa a loro non piaceva ne discutevamo e molto spesso abbiamo cambiato perché avevano ragione. Sei orecchie più due di mia moglie funzionano di più di due. Non amo circondarmi di “YES Man”, non servono a nulla.