I carabinieri hanno arrestato 32 persone appartenenti al clan degli spada: tra questi ci sono anche Carmine, soprannominato "Romoletto", e Roberto, suo fratello, famoso per aver colpito con la testa un giornalista della Rai.

L'oro in casa

Durante il blitz, i carabinieri hanno potuto notare all'interno della villa, troni dorati e sontuosi arredi, come nella serie tv suburra, andata in onda su Netflix. E' stato emesso un ordine di custodia cautelare in carcere a carico del Nucleo Speciale degli agenti della guardia costiera di Ostia per 32 persone ritenenti complici ed appartenenti al clan degli Spada.

Nella loro villa sono stati trovati oggetti di lusso, divani con rifiniture in oro e troni. Secondo le indagini, l'organizzazione mafiosa era riuscita a comandare su tutta Ostia, era a capo della gestione dello spaccio di droga in strada e delle attività imprenditoriali dal 2011, quando Romoletto e suo fratello Roberto vennero ritenuti responsabili dell'omicidio di Ottavio (detto anche Marco) e dell'egiziano Nader Amna Saber Abdelgawad.

L'ascesa al potere

Durante l'aggressione avvenuta ad Ostia contro il giornalista della Rai da parte di Roberto Spada, c'era anche il guardaspalle del clan, Ruben Nelson Alvez Del Puerto, di nazionalità uruguaiana. La stessa persona che prese parte anche all'omicidio contro i due ragazzi che vennero fatti fuori per prendere il potere ad Ostia.

Le indagini del Nucleo Speciale iniziano a diventare forti proprio nel momento successivo all'aggressione al giornalista, un gesto così plateale, da non poter non essere preso in considerazione. Il mondo per gli Spada dev'essere crollato in quel momento, proprio dopo tutte le conquiste che avevano fatto arrivando ad infiltrarsi nel mondo della politica; l'ascesa è stata inarrestabile dal 2013, inizialmente con lo spaccio di droga, poi con le estorsioni e le violenze.

Immediatamente dopo i grandi passi verso la conquista della città con le attività imprenditoriali: acquisto delle licenze e stabilimenti balneari. Da lì a poco, tutti quanti iniziarono a pagare il pizzo agli Spada, dal fruttivendolo al negozio dei cinesi e se qualcuno provava a non pagare, gli Spada minacciavano di morte i diretti interessati e le loro famiglie.

Un debito enorme di 10.000 euro per gli Spada aumentava, se non saldato, di 1500 euro alla settimana e se si volevano prestiti oltre i 2.000 euro, si doveva parlare direttamente con Ottavio Spada, ha raccontato il giornale L'Espresso.