Allarme lanciato dai servizi per una serie di rischi di attacchi hacker proprio prima o anche durante il giorno delle prossime elezioni del 4 marzo 2018. Attacchi volti a influenzare il volto, secondo quanto riportato dal direttore generale dei servizi per l’informazione per la sicurezza della repubblica italiana (DIS), Alessandro Pansa.
Il punto
La relazione, presentata in Parlamento dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e dal Direttore del DIS Alessandro Pansa, fa chiaro riferimento al pericolo proveniente da potenziali minacce ibride volte ad aumentare l’instabilità politica del Paese: è arrivato un allarme di questo tipo per quanto riguarda la possibilità che attraverso internet si cerchi di influenzare il voto.
Si parla appunto di, cyber influenze che non a caso fanno un uso massivo di fake news che potrebbero spostare in qualche modo il voto dell’elettorato rendendo “più labile la linea di demarcazione tra situazioni caratterizzate da assenza di ostilità e forme di conflittualità diffusa tra gli Stati”, come specificato nella relazione stessa. Tali potenziali attacchi sono già conosciuti agli 007, ma rappresentano “una realtà sempre più perniciosa, sofisticata e di difficile rilevazione”.
Questo è un’allarme che va lanciato prima delle elezioni per cercare di correre ai ripari con le nostre misure di sicurezza perché non è solo un “pericolo elettorale” quello a cui potremmo andare incontro, specifica Pansa, specificandone anche la possibilità di incorrere in una deriva xenofoba ed una recrudescenza di alcune ideologie come quella fascista.
Rapporto DIS
Dal rapporto del DIS si evince che, dopo l’accurata analisi degli eventi cyber avvenuti a livello internazionale nel 2017, ha trovato conferma il trend che vede nei gruppi hacktivisti la minaccia più rilevante in termini percentuali, con il 50% degli attacchi a fronte del 14% riferibili a gruppi di cyber-espionage.
Entrambe le categorie hanno fatto registrare una flessione a fronte di un aumento dei cosiddetti “attori non meglio identificati” che si sono attestati al 36% delle incursioni cyber. Ciò ha portato all'attenzione anche il filone delle campagne di influenza che, prendendo avvio con la diffusione online di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, hanno mirato a condizionare l'orientamento ed il 'sentiment' delle opinioni pubbliche, specialmente quando queste ultime sono state chiamate alle urne.
Piano messo in campo
Dimostrano di saper sfruttare, con l'impiego di tecniche sofisticate e di ingenti risorse finanziarie, sia gli attributi fondanti delle democrazie liberali, sia le divisioni politiche, economiche e sociali dei contesti d'interesse, con l'obiettivo di introdurre, all'interno degli stessi, elementi di destabilizzazione e di minarne la coesione. Al fine di minimizzare i rischi di cyber-attacchi, il Direttore del DIS Alessandro Pansa ha affermato: "Siamo particolarmente attenti, svolgiamo con massima attenzione il nostro ruolo e abbiamo messo a disposizione le nostre capacità per essere sempre presenti per evitare che sia le attività di propaganda che di votazione subiscano influenze negative."
Globalizzazione e inflitrazioni
La globalizzazione, le tecnologie e un’accentuata mobilità intercontinentale sono state abilmente sfruttate anche dalla criminalità organizzata che ha rintracciato nuove opportunità per incrementare, con i traffici illeciti, i connessi ingenti introiti e la conseguente infiltrazione in settori dell’economia legale.
Sebbene oggetto di un’azione incessante di contrasto che le costringe ad adattamenti costanti, le mafie nazionali continuano ad esprimere una minaccia di assoluto rilievo, correlata all’elevata capacità di ingerenza, specialmente attraverso la corruzione, proiezione e mimetizzazione nei circuiti economici ed affaristici.
Le figure che occorrono
Anche l’Italia, come altre nazioni, si sta scontrando con uno dei problemi più sentiti dai Paesi occidentali: la carenza di esperti di cyber security. L’aumento della resilienza di un Paese rispetto ad attacchi di tipo cibernetico può essere efficacemente affrontato solo se il Paese si doterà di una workforce adeguata. A fronte di un problema di formazione molto vasto che include sia i lavoratori attivi che le future generazioni, molte iniziative, evidenzia l’intelligence, sono in atto a livello locale e nazionale, come, ad esempio, “la prima campagna nazionale di formazione per la promozione di un utilizzo consapevole delle tecnologie Ict, denominata Be Aware.
Be Digital”. Lanciata dal Dis in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la campagna mira ad aumentare la consapevolezza dei rischi cyber, allo scopo di consentire un più sicuro esercizio della libertà nel web.