'Eia Eia ma và là'. Affermazione ironica con la quale qualche organo di stampa avrebbe voluto irridere chi, nel secondo decennio del XXI secolo, parla di deriva fascista in Italia. Da sorridere c'è ben poco e l'episodio di Macerata, con il 'giustiziere squadrista' (ex leghista) Luca Traini che apre il fuoco contro gli immigrati, è solo la punta dell'iceberg. In Italia siamo semplicemente più lenti a recepire le tendenze internazionali, era piuttosto ovvio che il vento di estrema destra che soffia ormai da qualche anno in altri Paesi europei, pur dalla solida struttura democratica come nei casi di Francia, Germania, Austria ed Olanda, avrebbe in qualche modo spirato sul Belpaese.

Nelle nazioni citate, nonostante l'indubbia crescita di consensi, l'assalto delle destre è stato nettamente respinto alle urne. Ci si augura sia così anche in Italia, ma un articolo comparso recentemente sul Guardian lancia comunque l'allarme in tal senso. L'autorevole quotidiano britannico fa riferimento a dati concreti che testimoniano l'ascesa delle destre, oltre ad episodi di violenza di chiara matrice politica che sono molti di più di quanto si voglia immaginare.

Il Guardian cita il regista di 'Sono tornato'

Sarebbe dunque grave sottovalutare il pericolo e non a caso viene fatto riferimento a Luca Miniero, il regista del surreale 'Sono tornato' che racconta dell'improvvisa quanto inspiegabile resurrezione di Benito Mussolini nell'Italia di oggi.

Ad onor del vero non si tratta di un'idea originale, perché il film è liberamente tratto dal libro di Timur Vermes (Lui è tornato) che a sua volta ha dato origine ad un film, diretto David Wnendt, che ipotizza il ritorno di Adolf Hitler nella Germania contemporanea. Tanto nell'opera tedesca quanto nella versione italiana 'mussoliniana', viene evidenziata la reazione della gente dinanzi al curioso personaggio che diventa a tutti gli effetti una star del web e dei social network.

Il Guardian cita Miniero in merito ad un'intervista rilasciata qualche mese prima dell'uscita del film. Secondo il regista "quello che sta succedendo in Italia in questo momento mi fa temere che se Mussolini tornasse davvero, vincerebbe le elezioni". Questo perché, sempre secondo Miniero, "a differenza della Germania, gli italiani non hanno mai fatto i conti con il loro passato di dittatura e l'atteggiamento verso il fascismo è molto più bonario rispetto a quello che i tedeschi hanno sul nazismo".

In Germania in effetti la dittatura nazista viene condannata senza appello, in Italia sono in tanti che tirano fuori le famose "cose buone fatte dal duce", teorizzando inoltre che "senza l'alleanza in guerra con la Germania le cose sarebbero andate diversamente".

Il 'pericolo neofascista', vera emergenza secondo il Guardian

A trovare ampio spazio nell'articolo comparso sulla versione online dell'organo di stampa britannico sono però una serie di dati allarmanti. Il gesto folle di Luca Traini a Macerata è solo l'ultimo anello di una catena che nell'arco di quattro anni conta 142 attacchi di natura neofascista in Italia. Il problema verrebbe sottovalutato dalle istituzioni: in proposito, infatti, viene citato l'appello di Carla Nespolo, prima presidente donna e prima non partigiana alla guida dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, che aveva chiesto di bloccare la partecipazione di partiti e movimenti politici di chiara ispirazione fascista alle prossime Elezioni politiche.

In realtà il leader di CasaPound, Simone Di Stefano, è un candidato premier e movimenti come il suo o come Forza Nuova non hanno mai preso le distanze e, al contrario, hanno sempre fatto bella mostra della loro presunta eredità fascista. Tutto questo, evidenzia il Guardian, a dispetto di una Costituzione italiana che vieta la ricostruzione in qualsiasi forma del Partito Nazionale Fascista. Oltre agli episodi di violenza ci sono altri numeri, quelli che testimoniano la crescita dell'estrema destra. Dal 2001, anno della sua fondazione, fino al 2017 un partito come Forza Nuova è passato da 1.500 a 13.000 iscritti e la sua pagina Facebook oggi ha più follower di quella del PD, 241.000.

Il sostegno 'morale' di una parte di italiani

I dati relativi a Forza Nuova indicano come parecchi italiani scelgano di simpatizzare, piuttosto che militare nel partito. Del resto i social ed internet in generale sono il terreno dove la gente può dar sfogo ai propri istinti di qualunque natura senza metterci la faccia. Basti guardare gli articoli sul caso Traini a Macerata e contare, nei commenti, gli attestati di solidarietà ricevuti dall'autore di quello che è un attentato terroristico in piena regola. Messaggi di stima da parte di una miriade di nickname, dunque persone che non hanno nemmeno la dignità di affermare pubblicamente le proprie opinioni. Se Internet nella sua complessa interezza è terreno fertile per questo vespaio, un ruolo cardine lo ha anche la diffusione indiscriminata di Fake News, alla quale a quanto pare l'italiano medio è ben disposto a credere.

Spacciate come le presunte 'verità che nessuno dice', soddisfano il bisogno della gente di trovare un capro espiatorio. In proposito il Guardian cita Francesco Pira, docente di comunicazione presso l'Università di Messina. "Molte fake news fanno parte della propaganda dell'estrema destra e non c'è alcun tipo di vigilanza. Inoltre, nel linguaggio collettivo alcuni termini sono diventati sinonimi di altri, clandestino oggi è sinonimo di migrante, nell'immnaginario ormai la persona in cerca di asilio è accostata al criminale".