Il morbillo è una delle malattie che più preoccupano l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l’aumento repentino dei casi registrati nell'ultimo anno ha fatto sì che venisse lanciata una vera e propria allerta a riguardo. L'incremento, pari al 400%, ha creato nuovamente una situazione medica critica che potrebbe mettere a serio rischio la salute umana per via dell'elevata contagiosità della patologia. Nonostante esistano alcuni organismi che riescono a sviluppare un certo livello di resistenza, ne esistono molti altri che invece risultano altamente sensibili, contraendo la malattia con molta facilità.

Proprio in virtù di ciò, l'OMS sta puntando su strategie sanitarie che possano risultare efficaci, soprattutto in vista dell'aumento del tasso di mortalità.

Torna il pericolo legato al morbillo

Considerando i 53 Paesi che rientrano nel raggio d'azione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ben 1 su 4 ha registrato un incremento notevole e preoccupante dei casi legati alla contrazione del morbillo. Sfortunatamente l'Italia è stata catalogata come il secondo Stato al mondo nel quale l'epidemia si sta ampliando senza controllo: al primo posto vi è la Romania, al secondo il Bel Paese e al terzo l'Ucraina. Non solo, la diffusione di tale malattia sta coinvolgendo anche altre nazioni come la Germania, la Grecia, la Russia, il Belgio e il Regno Unito, seppur con incidenze nettamente inferiori rispetto a quelle italiane.

Secondo quanto descritto da Zsuzsanna Jakab, direttore europeo dell'OMS, si parla di oltre 20mila casi registrati solo nel 2017, dei quali ben 35 hanno subito complicanze che hanno portato al decesso. L'espandersi dei focolai sarebbe dovuto ad una concomitante diminuzione delle vaccinazioni, necessarie per far sviluppare una protezione da parte dell'organismo umano al virus del morbillo.

Per questo motivo, il nuovo obiettivo dell'OMS è quello di cercare di eliminare in maniera definitiva tale malattia infettiva entro il 2020.

Segni e sintomi del morbillo

Visto l'incombente pericolo di contrazione del virus del morbillo, è bene cercare di capire nella maniera più dettagliata possibile come questo si manifesta.

Innanzitutto il morbillo è una malattia infettiva esantematica, caratterizzata da un elevato tasso di contagiosità. Nella maggioranza dei casi, questa è determinata dalla contrazione del virus Paramyxovirus: tale particella infettiva non si manifesta direttamente con l'eruzione cutanea che tutti conosciamo. Nella fase primordiale, infatti, si possono registrare solo febbre molto alta, che permane per più di quattro giorni, congiuntivite, rinite, tosse e fastidio all'esposizione della luce solare. In questa prima parte della malattia, sono un segnale inequivocabile le cosiddette macchie di Köplik: si concentrano temporaneamente nella zona interna della bocca e, proprio per questo motivo, risulta difficile accorgersene.

Trascorsa tale fase, vi è quella esantematica: qui la febbre può raggiungere anche i 40°C e le prime eruzioni cutanee si manifesteranno in diverse parti del corpo. Solitamente si presentano in primo luogo in prossimità delle orecchie, poi dell'attaccatura dei capelli e successivamente su testa e collo. Si tratta di una fenomenologia piuttosto fastidiosa, in quanto crea molto prurito e può durare fino ad 8 giorni. Il morbillo ha generalmente un decorso benigno, ma il 20-30% dei casi presenta delle complicanze anche molto gravi, a cui bisogna prestare particolare attenzione; i sistemi ad essere maggiormente a rischio sono quello respiratorio e nervoso, con aggravamenti che possono intaccare anche la vista e l'udito.

Come si trasmette il morbillo e quali sono le cure

Esattamente come le altre malattie provocate da virus similari, il morbillo presenta un elevato tasso di contagiosità che arriva a sfiorare il 97-98%. Prevalentemente il contagio avviene mediante delle piccole goccioline, chiamate di Flügge, nelle quali si annida il virus: pertanto è sufficiente che il vapore acqueo sospeso in un determinato ambiente sia infetto per far sì che il contagio per via aerea avvenga. Inoltre, si può trasmettere venendo a contatto diretto con i fluidi corporei di diversa natura prodotti da una persona malata. Nel caso in cui si assista un caso infetto da morbillo, si consiglia dunque di prestare particolare attenzione sia nella fase pre-esantematica, sia nella fase in cui si manifestano le eruzioni cutanee.

Per quel che riguarda invece le cure, al momento non esiste un trattamento universale che faccia regredire efficacemente la malattia; solitamente il virus viene eliminato in seguito ad un periodo di degenza e di riposo che va da una a due settimane. Di supporto possono essere somministrati flebo, con l'obiettivo di reintegrare i fluidi persi con la diarrea e il vomito, e farmaci antipiretici. Inoltre, l'OMS raccomanda l'assunzione della vitamina A, che aiuta a proteggere gli occhi dal rischio di cecità.