Uno stato di crisi che l'ha condotta al gesto più estremo, ma non era la prima volta che la giovane attrice a luci rosse aveva tentato di togliersi la vita. Nuove rilevazioni sul caso di August Ames, uno delle cinque dive del genere adult statunitense morte in circostanze tragiche tra novembre dello scorso anno e gennaio 2018. Tra tutte è stata quella che ha destato più sconcerto, vista la scelta di togliersi la vita impiccandosi all'interno del parco pubblico di Camarillo, in California, il 5 dicembre del 2017.
Le analisi tossicologiche
Secondo le analisi tossicologiche effettuate nel momento dell'autopsia, infatti, il corpo della 23enne attrice presentava tracce di diversi farmaci e stupefacenti.
Il rapporto dell'ufficio medico legale della Contea di Ventura evidenzia che August, nelle ore precedenti al decesso, aveva assunto forme generiche di Zoloft e Xanax (utilizzati rispettivamente come antidepressivo e per curare gli attacchi di panico e gli stati d'ansia) oltre a diversi metaboliti di cocaina e marijuana. In più, sono state trovare tracce di un farmaco utilizzato per trattare attacchi convulsivi. L'esito degli esami alla fine non sorprende più di tanto, considerato che un tubetto contenente metabololiti di marijuana è stato trovato vicino al suo cadavere ed una confezione di farmaci per curare l'ansia era stata rinvenuta nella sua auto.
Aveva tentato il suicidio anche la scorsa estate
August Ames, il cui vero nome era Mercedes Grabowski, soffriva da tempo di un disturbo bipolare e, nel corso di un'intervista che risale a qualche mese prima della sua tragica morte, aveva confidato la sua difficoltà nel trovare un medico che la prendesse in cura. A conferma del suo stato di salute mentale precario è arrivata anche l'ammissione del marito, il regista del settore adult Kevin Moore.
L'attrice aveva tentato di togliersi la vita anche la scorsa estate ingerendo una grande quantità di farmaci. Inoltre già in passato aveva trovato una fune nella sua auto, il tentativo di impiccarsi potrebbe essere stato già presente nella sua mente. La campagna d'odio nei suoi confronti, dopo il rifiuto di una scena con un attore proveniente dall'industria del porno gay, è stata certamente grave per la sua situazione psichica già delicata.
Le accuse di omofobia hanno contribuito a peggiorare il suo stato depressivo, ma non sono certamente la causa principale di questa brutta vicenda. E, nonostante le numerose tragedie degli ultimi mesi, non è neanche il suo particolare lavoro. In molti hanno puntato l'indice nei confronti dell'industria a luci rosse, parlando addirittura di 'nuova schiavitù'. Ma il caso di August Ames va visto, probabilmente, in un contesto molto più ampio. "Non è vero che c'è una percentuale preoccupante di suicidi tra i colleghi - aveva detto in proposito l'attrice italiana Valentina Nappi - ma direi che sono preoccupanti i dati dei suicidi tra i giovani in generale. Dunque è un problema generazionale ed è molto più grave". Dati alla mano, non ha tutti i torti.