Nella creazione di un mito, in particolare nel mondo dello showbiz, ci sono parecchie componenti. Tra queste, sovente c'è anche quella che il mito muore giovane ed in maniera tragica. Chissà se la regola non scritta vale anche per l'industria dei video per adulti, perché è quello che potrebbe succedere con August Ames. Probabilmente destinata ad una fulgida carriera nel settore, probabilmente breve perché alla fine le star dell'eros cavalcano l'onda per pochi anni alla luce della concorrenza feroce. La sua carriera è terminata nel peggiore dei modi, l'attrice canadese si è tolta la vita il 5 dicembre 2017 a soli 23 anni: Mercedes Grabowski (il suo vero nome) aveva fatto il suo ingresso nel complesso mondo dei video a luci rosse quattro anni prima, nel 2013.

Il prossimo 27 gennaio potrebbe diventarne la regina, conquistando lo scettro più prestigioso degli AVN Awards (l'equivalente degli Oscar per il settore adult, ndr). August, infatti, è virtualmente in corsa per il premio di Performer Femminile dell'anno, la notte più importante per l'industria internazionale a luci rosse la vede inoltre in lizza per altri due riconoscimenti.

Dichiarazioni d'amore sui social

August è una delle cinque dive dell'hardcore statunitense ad aver perso la vita in circostanza tragiche negli ultimi tre mesi. Non era nemmeno la più celebre, considerato che questa allucinante sequenza è iniziata con una vera icona del settore come Shyla Stylez, ma probabilmente era quella con maggiori potenzialità alla luce delle richieste di registi e produttori: non per nulla è nella lista delle nominations per il 'titolo' più ambito per il terzo anno consecutivo.

Sono state le circostanze della morte a renderla nota anche al di fuori del suo settore, sulle quali è stata calcata un pò troppo la mano. Si è parlato di cyberbullismo, alla luce delle pesanti critiche ricevute dopo il suo rifiuto ad una scena con un attore che proveniva dall'industria a luci rosse gay: da qui le accuse di omofobia.

La verità è che August soffriva di un disturbo bipolare e, in un'intervista rilasciata qualche settimana prima del suicidio, aveva confidato le sue difficoltà a trovare un professionista che la prendesse in cura. Oggi, potere del mito postumo, quelle frasi ingenerose e cariche di odio gratuito ed ingiustificato si sono trasformate in dichiarazioni d'amore sui social.

Frasi tipo 'mi manchi tanto', 'ti ameremo per sempre', 'la più bella di sempre', accompagnano il classico 'R.i.p. August'. Sui moltissimi siti di condivisione video del settore, lei è quella più ricercata secondo recenti statistiche ed innumerevoli fans hanno montato 'tributi' e 'video commemorativi': se ne contano ormai a centinaia. La morte tragica di questa giovane donna ha cancellato ogni traccia d'odio, non si parla più di quelli che erano i suoi disturbi che l'hanno condotta al gesto estremo e c'è anche chi definisce 'unico ed innovativo' il suo stile sul set. August Ames oggi è praticamente un mito, sulla spinta dell'onda emotiva causata dalla sua improvvisa scomparsa. Non c'è da stupirsi: la velocità con cui si propagano le tendenze è figlia dei mezzi telematici dei nostri tempi, ma questa sorta di 'necrofilia' nei confronti del personaggio celebre passato a miglior vita è vecchia quanto il mondo.

L'onda emotiva che potrebbe portarla al premio più ambito

Chissà, magari anche la giuria degli AVN Awards si farà trascinare da quest'onda. August sarebbe stata comunque tra le favorite per il premio di Performer Femminile dell'anno e l'intera industria è duramente scossa da tragedie non nuove per il settore che, però, si stanno susseguendo con una frequenza quantomeno preoccupante. Potrebbe dunque decidere di farne un simbolo, anche per le altre colleghe prematuramente scomparse, tentando in questo modo di esorcizzare quella che in tanti hanno definito una 'maledizione'. La scaramanzia è una componente del mondo dello spettacolo ed in questo il settore hardcore non fa differenza da quello mainstream.

Pertanto, August Ames è la favorita per il premio più ambito che un'attrice a luci rosse possa ricevere nella sua carriera? Non lo escludiamo, alla fine le sue 'rivali' più accreditate sono Riley Reid ed Adriana Chechik, vincitrici delle ultime due edizioni e la storia stessa di questo cerimonia di premiazione giunta alla sua 35^ edizione (il premio di Female Performer of the Year venne comunque istituito nel 1993, ndr) dimostra come sia veramente difficile vincerlo per due volte. L'unica ad esserci riuscita è stata Tori Black, vincitrice nel 2010 e 2011. Tutto diventa dunque possibile e, in un mondo in costante ricerca di miti da adorare, torna buona anche la bella, infelice e sfortunata August. Dunque, 'the show must go on', ci dispiace solo che lei non sarà sul red carpet di Las Vegas o sul palco dell'Hard Rock Hotel & Casino a ritirare un eventuale premio.