Lo scandalo che ha coinvolto la Oxfam ha avuto tali ripercussioni sull’immagine delle ong che altre associazioni sono dovute correre ai ripari. Infatti sono venuti alla luce i comportamenti di diversi membri dell’organizzazione, durante la missione umanitaria per il dopo terremoto ad Haiti, con festini a luci rosse alla presenza di escort anche minorenni e perfino numerosi casi di molestie sessuali taciuti o nascosti. Così adesso le altre associazioni hanno scelto di non rimanere in silenzio, arrivando ad autodenunciarsi. È quindi in atto una grande “operazione trasparenza” da parte delle Ong, che temono che l’immagine negativa possa portare ad un drastico taglio dei finanziamenti alle attività di beneficenza da parte degli enti pubblici e dei privati.

L’autodenuncia di Medici senza frontiere

Così si è mossa Medici senza frontiere che ha rivelato i numeri relativi al 2017, quando l’organizzazione ha contato 40mila membri impiegati sul campo. Nel corso dell’anno ci sono stati 146 segnalazioni di casi di “discriminazione, molestie, abusi di potere o altre tipologie di comportamenti inadeguati”. Se si considerano solamente le molestie, gli episodi sono stati 40, con 24 che si riferiscono a veri e propri abusi sessuali. Almeno due volte le vittime sarebbero state persone estranee allo staff di Msf. A seguito di queste vicende 19 dipendenti sono stati licenziati, mentre diversi altri sono stati sanzionati in vario modo. Ma la stessa organizzazione ammette, in questa clamorosa autodenuncia, che il fenomeno potrebbe essere molto sottostimato, ripromettendosi da ora in poi tolleranza zero.

Operazione trasparenza per molte Ong

“La nostra dirigenza si impegna a inequivocabilmente a combattere ogni tipo di abuso – fanno sapere dal quartier generale della Ong – non possiamo tollerare nessuna violenza fisica o psicologica, molestia, relazione con minorenni o qualsiasi altro comportamento che leda la dignità dell’uomo”.

L’organizzazione umanitaria ribadisce il proprio ruolo di assistenza alle popolazioni in difficoltà e quindi promuove il rispetto del codice etico da parte dei membri, condannando tutti i casi in cui si sfrutta la vulnerabilità di chi dovrebbe essere assistito. Altre associazioni sono intenzionate a seguire questo esempio: è il caso di International Rescue Committee, Ong con sede a New York, che ha appena ammesso dell’esistenza di tre episodi di abusi sessuali in Congo.

Ma la stampa rincara la dose sull’Irc: secondo il Sun in Congo sarebbero stati scoperte diverse altre vicende inquietanti, in cui le violenze si accompagnerebbero a storie di corruzione e frode. Lo scandalo rischia di allargarsi e di compromettere l’immagine di molte altre istituzioni.