La sinistra ombra del delitto compiuto secondo un preciso rituale tribale si fa strada nel caso di Pamela Mastropietro, la 18enne uccisa, fatta a pezzi e deposta in due valigie nel Maceratese. Una pista che avrebbe assunto, col passare dei giorni, una consistenza sempre maggiore, forse non più fondata su semplici suggestioni di massa. La Procura tende a non privilegiare l'ipotesi, ma il legale di uno degli indagati (40enne rifugiato nigeriano) sostiene sia possibile.
Autopsia sul corpo della 18enne
L'esame autoptico condotto sul corpo martoriato della ragazza ha dato risultati che focalizzano l'azione omicidiaria come condotta da un gruppo di persone.
La 18enne, attinta da almeno due fendenti mortali al fegato e un colpo alla testa, è stata uccisa e in seguito smembrata. Un modus operandi chirurgico, la cui precisione nel sezionamento farebbe presupporre l'esistenza di un preciso rituale. Il cadavere sarebbe stato fatto a pezzi nell'appartamento di via Spalato, a Macerata.
Crimini tribali dietro lo scempio?
Lo scempio praticato sul corpo della Mastropietro rimanderebbe con prepotenza a dei rituali in uso alle tribù di alcuni villaggi nigeriani. Crimini che necessitano di una certa esperienza nella dissezione dei corpi,
Dall'autopsia sul corpo di Pamela Mastropietro è emerso che la giovane è stata uccisa da un gruppo di persone con due coltellate al fegato e un colpo alla testa.
In seguito il cadavere è stato smembrato in modo scientifico, come seguendo un rituale, in un appartamento di via Spalato 124 a Macerata. Lo scempio sul corpo sembra rimandare ai crimini tribali diffusi nei villaggi nigeriani.
L'ipotesi sarebbe piuttosto accreditata, secondo quanto sostenuto da Gianfranco Borgani, legale di Desmond Lucky, uno dei tre nigeriani indagati per l'omicidio.
"Forse siamo di fronte a una sorta di rito, dietro c'è qualcuno il cui nome non è ancora emerso", afferma l'avvocato, sottolineando come sia verosimile la paura di ritorsioni da parte degli indagati, magari per la presenza di un ignoto attore, tuttora fuori dal fuoco delle indagini.
I riti tribali in alcune aree della Nigeria sarebbero in parte costituiti dallo smembramento dei cadaveri, cui consegue la vendita di organi e arti.
La posizione del quarto indagato
La posizione del quarto nigeriano indagato (a piede libero), secondo la Procura, non dovrebbe avere ingerenza nel delitto. L'uomo, che con uno dei fermati avrebbe avuto alcuni contatti telefonici, è sottoposto a indagini a sua garanzia, al fine di dissolvere ogni sospetto di colpevolezza sul suo conto. Assenti, a suo carico, elementi che hanno portato alla contestazione del reato per Innocent Oseghale, Desmond Lucky e Lucky Awelima, in stato di fermo da sabato scorso.