“Non fate riprodurre i fascisti, non date loro questa gioia”. Questo l’ordine perentorio della figlia del grande Gino Strada, che accompagna l’immagine di un muro scarabocchiato da una scritta significativamente colorita in tal senso. Un messaggio apparso sul profilo Facebook della sociologa che dissuade dal volersi accompagnare ad un estremista, un “fascista” per l'appunto.

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Chi è Cecilia Strada

Cecilia Sarti Strada, Figlia di Gino Strada e di Teresa Sarti, laureata in sociologia, ex presidente dell'ong Emergency, moglie e mamma di un bambino, è da sempre impegnata nel sociale, anche a livello internazionale.

Seguendo le orme dei genitori, filantropi attivisti, coordina le attività dei vari ospedali legati all'organizzazione e ne testimonia l’operato sui media, collaborando come giornalista per varie testate.

In altre occasioni aveva già suscitato reazioni e attirato commenti, per vicende legate alla stessa Organizzazione, riconducibili a scontri di stampo politico sulla questione dei finanziamenti, in seguito smentiti categoricamente dall’interessata. E risale ad appena tre mesi fa, sulla scia delle rivelazioni conseguenti al caso Weinstein, la condanna di una molestia subita quando aveva appena nove anni, da parte di un amico di papà che, al telefono, le chiedeva particolari sulla sua biancheria intima.

Niente sesso se sei un fascista

Com’era prevedibile, il post su Facebook ha suscitato un numero notevole di commenti, una moltitudine di botta-e-risposta che non smette tuttora di rimbalzare e si aggira attualmente su qualcosa come 400 commenti e altrettante condivisioni.

A chi la incalza dandole della femminista, accusandola di "darsi da fare con i nuovi arrivati per meticciare il nostro Paese", risponde sarcastica: "Ti consiglio di parlare col tuo medico di base" a proposito di "quello che ti frulla in testa", poiché è da incivili "andare da persone che non conosci a dire cose come 'vi date parecchio da fare con i nuovi arrivati'".

Tra chi invita l’interessata a curarsi del suo aspetto fisico, a chi esprime pensieri fuori luogo, a chi fa osservazioni tirando in ballo il padre (Gino Strada), a chi, ancora, manifesta la propria stima, la questione promette di sollevare ed alimentare l’ennesima polemica che serpeggia più o meno palesemente nell’ultimo periodo, tra casi di cronaca mista a politica, in cui l’anacronistico termine “fascismo” sembrerebbe riproporsi, imponendo uno status quanto mai attuale.