È stata in Florida (USA) la strage scolastica che ha visto 17 studenti uccisi e decine di feriti, al liceo Marjory Stoneman Douglas. Il 19enne Nickolas Cruz (ex studente), secondo quanto ha raccontato agli investigatori, avrebbe sparato agli studenti nei corridoi e gettato il suo fucile semiautomatico per mescolarsi tra la folla subito dopo. Secondo le ricostruzioni dello sceriffo, il ragazzo avrebbe sparato in tre classi al primo piano del liceo e a un’altra persona al secondo piano. Tra le 17 vittime (quasi tutti studenti), una professoressa e un coach della squadra di football che hanno fatto da scudo ai loro studenti, parandoli dai colpi d’arma da fuoco e morti per questo.
Il ragazzo è stato arrestato dopo essersi recato a un McDonald’s locale.
Erano giunte due segnalazioni ignorate
L’FBI ha poi confessato di aver ricevuto in passato due segnalazioni sulle possibili intenzioni dell’individuo ma di non aver dato troppo peso alla cosa. Il primo avviso lo avrebbe ricevuto a settembre, dopo che su YouTube era apparso un commento del giovane che diceva: “Diventerò un professionista di stragi scolastiche”. Un blogger 36enne, Ben Bennight, notando questo commento alquanto sospetto, lo aveva dapprima mandato all’FBI, procedendo poi con la segnalazione a YouTube stesso. L’FBI non ha ancora confermato se l’identità dell’utente che ha scritto il commento coincida con quella del killer.
Rick Scott, governatore della Florida, in seguito a questa mancanza, ha chiesto le dimissioni del direttore dell'Fbi, Christopher Wray.
Sul web le immagini e il video inedito
Stando alle testimonianze di alcuni ex compagni di classe, il giovane sarebbe stato solito portare sempre con sé un’arma, anche a scuola. Sui social è possibile vederlo con indumenti neri e volto semicoperto, mentre tiene delle armi da fuoco o coltelli in mano.
Queste immagini sarebbero spesso accompagnate da frasi preoccupanti su come per lui sparare sia considerata una “terapia”. È addirittura stato trovato su YouTube un video inedito nel quale è possibile vedere il ragazzo killer mentre si esercita a sparare nel cortile di casa.
È di nuovo dibattuto il discorso sulle armi negli USA
Gli americani chiedono più controllo sulle armi, maggior sicurezza e una limitazione nella vendita di queste ultime. Ci si chiede ora se la colpa sia anche del presidente Donald Trump e dei suoi tagli al sistema di controllo per la vendita delle armi, che ne limitano l’acquisto a chi ha precedenti penali o chi soffre di disturbi mentali.
Avrebbe agito a causa di “demoni”
Secondo il killer, la colpa delle sue azioni sarebbe da attribuire a delle voci che sente nella sua testa, le quali spiegherebbero al ragazzo cosa deve fare, come comportarsi e dove agire. Queste voci le ha descritte come “demoni nella sua testa”.
Adesso il 19enne è accusato di omicidio premeditato per la morte di 17 persone, è in arresto senza possibilità di uscire su cauzione e rischia la pena di morte.