Una cosa mai vista né sentita prima d'ora in nessuna piazza di spaccio. Un nucleo familiare composto da tre pusher, marito, moglie e fratello di lui che non si limitava a spacciare droga, ma distribuiva volantini con offerte promozionali, proprio come quelle dei supermercati. I tre erano assolutamente sicuri del fatto loro, evidentemente incuranti della possibilità di essere scoperti e arrestati. Addirittura si erano dati il nome "d'arte" con allusione alla specialità merceologica offerta, di "famiglia Corolla". I volantini sono finiti nelle mani non solo dei clienti, ma anche dei carabinieri che già da tempo erano sui luoghi dello spaccio e stavano indagando sulle attività illecite nel territorio tra padova e Rovigo.

'Menù', listino e prezzi

In manette ieri sera è finita la "famiglia Corolla", ovvero Mohammed En Naji, 30enne tunisino, il fratello Kamal 22enne e la moglie di quest’ultimo, Sofia Taouil, sua coetanea. Ad arrestarli con l'accusa di spaccio in concorso aggravato e continuato, sono stati i carabinieri del comando provinciale di Padova. Specialità della famiglia lo spaccio anche tramite volantinaggio o telefonate insistenti a clienti. Il volantino che distribuivano reca la scritta: "Famiglia Corolla, Droghe per tutti". E poi, come se si fosse trattato del menù di un ristorante o della promozione di pezzi di un supermercato, c'era un listino con tanto di prezzi delle droghe proposte. Ad esempio, la 'bianca' era offerta a partire da 50 euro al pezzo, pari a grammi 0,5.

Ma due pezzi pari a un grammo, erano proposti a 80 euro. Dieci pezzi pari a 5 grammi, offerti a 900 euro. E da quella quantità scattava la super promozione: dei dieci pezzi, due sarebbero stati in omaggio. A seguire, tra le 'proposte', il 'fumo' invece era in vendita a partire da dieci euro al pezzo, corrispondente a un grammo.

Due pezzi pari a due grammi venivano offerti a 18 euro. Per acquisti superiori a dieci pezzi scattava un'offerta a otto euro cadauno. Ma la cosa più incredibile è l'ammiccamento nella parte finale del ciclostilato, rivolta a chi sia in cura al Sert, servizio del Sistema Sanitario Nazionale per la cura, prevenzione e riabilitazione di tossicodipendenti: a questa 'clientela' si proponevano prezzi speciali e trattative riservate.

Così come si garantisce un trattamento di favore a chi con il passaparola faccia pubblicità alla 'ditta': potrà ricevere un gentile omaggio.

Intensa attività promozionale e stalkeraggio

Il florido commercio di droga avveniva certo innanzitutto nei classici luoghi di aggregazione giovanile e della movida: locali, pub, discoteche. Ma quel che è più odioso ed esecrabile, è il cinismo con il quale i tre familiari soci in affari prendevano di mira tutti i Sert del padovano. Si appostavano all'ingresso dei locali stalkerando ragazzi che faticosamente stavano cercando di uscire dalla dipendenza dalla droga e avevano intrapreso difficili percorsi per disintossicarsi. E proprio per non dare nell'occhio e non sostare troppo a lungo in luoghi a rischio, gli spacciatori distribuivano il volantino a soggetti di cui che ben sapevano la vulnerabilità.

Farli ricadere nel tunnel della droga era come giocare una partita già vinta in partenza. L'attività di investigazione dei carabinieri è iniziata nell'ottobre 2017 verificando una serie di attività di spaccio che i tre pusher hanno svolto da gennaio a dicembre 2017, praticamente un anno, nella bassa del padovano e tenendo d'occhio alcuni assuntori locali. Investigazione che ha fatto emergere la specificità del modo di operare dei tre nordafricani.