Questa mattina erano previsti i funerali di Lugi Capasso, l'appuntato dei carabinieri che ha ferito gravemente la moglie e ucciso le sue figliolette di sette e tredici anni per poi togliersi la vita. La salma del carabiniere era stata condotta a Secondigliano per il funerale che si sarebbe dovuto tenere nella Chiesa dei 'Sacri Cuori'. A causa delle proteste e degli insulti la funzione è stata annullata e il feretro è stato portato direttamente al cimitero di Poggioreale. I parenti dell'appuntato hanno deposto sulla bara una corona di fiori e hanno lasciato in modo frettoloso il cimitero.

La data per la funzione funebre delle figlie dell'appuntato non è ancora stata stabilita. Ora le salme delle piccole si trovano all'obitorio del camposanto di Cisterna di Latina. La madre delle piccole, Antonietta Gargiulo è ricoverata presso l'ospedale San Camillo di Roma e le sue condizioni sono ancora molto gravi. Il quattro marzo a Cisterna Latina è stata indetta una fiaccolata in onore delle due piccole vittime della follia del padre.

Era un ottimo padre e adorava le bambine, afferma il fratello dell'appuntato

Gennaro Capasso, fratello dell'appuntato che si è reso protagonista di questo massacro ha affermato che Luigi Capasso non fosse un mostro, dichiarando che aveva sofferto molto in seguito alla separazione da Antonietta Gargiulo.

L'uomo racconta che la situazione tra il fratello e la cognata fosse degenerata il quattro settembre, giorno in cui l'appuntato ha aggredito la moglie davanti allo stabilimento in cui essa lavorava. In seguito a quell'episodio, riporta Gennaro, Antonietta ha avvisato il marito che se avesse lasciato l'abitazione di sua spontanea volontà lei non lo avrebbe denunciato.

Lui avendo già un precedente per truffe assicurative ha lasciato la casa.

Lo zio delle piccole freddate dal padre, afferma che Luigi adorasse le sue bambine e facesse di tutto per renderle felici. Tiene a precisare che le piccole non provassero alcun timore nei confronti del papà come invece è stato affermato. Gennaro, afferma che fosse proprio l'appuntato a occuparsi delle piccole quando la madre era al lavoro; accompagnandole al cinema a danza come fanno tutti i padri per bene.

Gennaro Capasso ritiene che la colpevole dei cattivi rapporti tra l'appuntato e Antonietta sarebbe l'avvocato della cognata che, al posto di tentare una riappacificazione tra i due coniugi, avrebbe gettato benzina sul fuoco. La separazione giudiziale era prevista per il ventinove marzo. Il fratello dell'appuntato asserisce che l'omicida-suicida fosse spaventato all'idea di perdere la casa e di non vedere più le sue figlie. L'uomo più grande di otto anni, afferma che la cognata e il suo avvocato avrebbero gestito male la situazione non permettendo a Capasso di frequentare le bambine e proibendo anche ai nonni paterni di vederle. Ribadisce che l'appuntato non fosse un uomo assolutamente violento e abbia compiuto il gesto atroce in preda a un raptus.