Nessun funerale in chiesa per Luigi Capasso. Dovevano tenersi ieri alle 15,00 i funerali di Luigi Capasso nella Parrocchia dei Missionari dei Sacri cuori a Secondigliano, ma solo in tarda mattinata è stato stabilito di annullare la celebrazione e limitarla ad una benedizione nello stesso cimitero di Poggioreale dove risiede la salma. I motivi alla base della decisione sono di ordine pubblico. Nonostante fosse stato previsto un servizio pubblico durante le esequie, non si poteva sottovalutare la reazione dei presenti per un delitto cosi tragico.

Già ieri, quando il feretro di Luigi Capasso aveva lasciato Cisterna di Latina, era stato accompagnato al suo passaggio dalle urla dei presenti che gridavano di andarsene e che non c'era perdono per uno come lui. E anche a Secondigliano, dopo l'affissione dei necrologi, gli abitanti del quartiere si erano mostrati contrari che i funerali dell'autore di una strage fossero celebrati in una chiesa. Nessuno dei familiari era presente durante il trasporto e anche oggi nella sala mortuaria i parenti del carabiniere hanno presenziato solo durante la benedizione, per poi lasciare velocemente il cimitero per non incontrare stampa e cronisti. Il carabiniere di anni 44 era in servizio a Velletri, ma originario di Secondigliano, ed è qui che domani verrà trasferita la salma, al momento in attesa di essere cremata.

Ancora da stabilire il giorno dell'ultimo addio per le piccole

Si terranno invece nella Chiesa di Santa Maria Assunta a CIsterna di Latina i funerali delle due piccole bimbe, Alessia e Martina di 13 e 8 anni, uccise dal padre nella sua furia omicida in cui aveva già premeditato tutto, come poi è purtroppo emerso successivamente.

Le bare bianche sono al momento all'obitorio di Cisterna e probabilmente il motivo di questa attesa è dovuto all'attuale condizione della madre, unica superstite, ferita gravemente e al momento tenuta in sedazione profonda, sia per le condizioni fisiche che per una tutela psicologica, non essendo ancora a conoscenza della tragica sorte delle sue piccole figlie.

La donna, Antonietta Gargiulo, di 39 anni, è stata vittima anche lei dei colpi di arma da fuoco del marito. Proiettili che l'hanno colpita alla mandibola e poi alla spalla e all'addome. Ora è ancora in terapia intensiva al San Camillo di Roma e si attende di sapere se un'eventuale rinvio delle esequie possa consentire alla madre di essere presente ai funerali delle figlie.