Tragedia ieri sera a Procida. Un uomo di 45 anni residente nell'isola ma di origini venezuelane ha picchiato la sua compagna fino a farle perdere il bambino che aveva in grembo.

Non era la prima volta che la donna subiva maltrattamenti

La compagna, una donna di 38 anni di Pozzuoli, svolge lavori saltuari nell'ambito alberghiero, lui gestisce una struttura sportiva. SI erano conosciuti sull'isola ed erano andati a convivere lo scorso agosto a casa di lui in un appartamento in VIa Giovanni da Procida, dove è avvenuta ieri sera la violenza. La donna era incinta di 20 settimane, ma questo non è bastato a placare l'ira dell'uomo, che oltre ad essere il compagno della donna era anche il padre di quel bimbo innocente.

E ieri sera, che doveva essere una come tante, al ritorno dal lavoro intorno alle 20:00 dopo l'ennesima lite, si è scagliato contro la compagna. La donna è però riuscita a chiamare il 112. I carabinieri non appena arrivati sul posto hanno compreso la gravità della situazione. La donna avvertiva forti dolori sotto l'addome. Chiamato subito il 118 per prestare soccorso, l'ambulanza ha accompagnato la donna, che è stata trasferita sul momento all'ospedale dell'isola il Gaetanino Scotto di Perrotolo dove ha trascorso la notte. Purtroppo per il feto non c'è stato nulla da fare, i medici hanno solo potuto constatare l'interruzione della gravidanza. Stamattina la donna è stata trasportata con un' idroambulanza all'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli per essere sottoposta ad un aborto terapeutico.

L'uomo è stato portato in carcere a Napoli

Sono scattate immediatamente le manette per l'uomo che è stato ritrovato in zona a poca distanza dall'abitazione, arrestato, è stato trasferito al carcere di Poggioreale a Napoli con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e procurato aborto. Da quanto riferito dalla donna ai carabinieri, non era la prima volta che l'uomo la maltrattava e la picchiava anche durante la gravidanza ma che lei non aveva mai avuto il coraggio di denunciare.

Non si esclude neanche infatti che la donna avesse già perso il bambino in una precedente lite avvenuta giorni fa ma dove anche in quel caso non aveva denunciato il caso, sperando ancora una volta che quel momento di rabbia del compagno potesse essere un ultimo episodio e che sarebbero potuti tornare alla loro vita pronti ad accogliere l'arrivo del nascituro. Purtroppo così non è stato e la donna ora dovrà affrontare il dolore della perdita del suo bambino.