Era da tempo che i genitori avevano un po’ di preoccupazione. E così - la scorsa mattina - hanno deciso di portare il loro bimbo di 17 mesi al Pronto soccorso dell’Ospedale civile “Segni” di Ozieri, per un controllo. Dopo le visite e il rientro a casa, ad Alà dei Sardi, il bimbo si è sentito male e il cuore del loro piccolo ha cessato di battere, per cause ancora da accertare, nonostante l’immediato intervento degli specialisti del 118. Una morte improvvisa e almeno per ora inspiegabile: per questo motivo, sia la Procura della Repubblica che l’Azienda territoriale della Sardegna, hanno aperto un’inchiesta: una senza nessun indagato e puramente conoscitiva (quella della Procura).

L’altra interna – a cura della direzione sanitaria – che dovrà verificare tutte le cause della morte del piccolo paziente, assistito la scorsa mattina dai medici del Pronto Soccorso, compreso un pediatra specializzato. Il bimbo è stato rimandato a casa, con l’accortezza – da parte dei genitori – di somministrargli farmaci antipiretici ed antibiotici, che già assumeva.

Un decesso improvviso

Secondo una prima ricostruzione, il bimbo di 17 mesi è arrivato al Pronto Soccorso dell’ospedale civile ”Segni” di Ozieri mercoledì. E proprio qui è stato visitato da uno degli specialisti dell’ambulatorio di Pediatria: il medico – secondo quanto accertato durante le indagini – ha rimandato a casa il piccolo, spiegando ai familiari di proseguire con le cure che già stava effettuando: farmaci antipiretici e antibiotici che in ogni caso il bambino stava già da tempo assumendo.

Una volta rientrati nella loro abitazione di Alà dei Sardi, la tragedia. Il piccolo si è sentito male dopo qualche ora ed immediatamente i genitori hanno fatto scattare l’allarme, telefonando al 118. Gli specialisti hanno prestato immediato soccorso ma purtroppo nulla hanno potuto fare. Inutili tutti i tentativi di rianimarlo: il bimbo era molto provato e non c’è stato nulla da fare.

Le indagini degli inquirenti

Nella serata l’ospedale di Ozieri è stato “visitato” dagli specialisti dei Nas, il nucleo anti sofisticazioni dei Carabinieri, che hanno effettuato diversi controlli all’interno di diversi reparti della struttura sanitaria. Contemporaneamente la stessa Ats, l’azienda sanitaria che dirige l’ospedale, ha aperto un’inchiesta interna (per capire cosa sia accaduto) ed ha anche espresso “il proprio cordoglio – si legge nel comunicato diffuso dall’azienda – ai genitori del bimbo”.

Assicurando la loro massima disponibilità verso chi dovrà arrivare alla verità. Del resto non si sarebbe potuto fare altro nell’ospedale di Ozieri, considerando anche il fatto che – non esistendo più il reparto specifico di Pediatria – il piccolo non avrebbe potuto passare la notte al Pronto Soccorso.