Conosceva ogni loro spostamento e orario, per Luigi Capasso è stato facile pianificare il suo lucido progetto omicida, senza tralasciare alcun particolare.

Aveva pianificato tutto

Non si sa esattamente da quanto tempo lo assillasse il pensiero di sterminare la sua famiglia ma ciò che appare certo oggi è che il carabiniere abbia pianificato la strage, a Cisterna di Latina nell'abitazione di Antonietta Gargiulo e delle sue bimbe Martina di 7 anni e Alessia di 13, l'appuntato prima di morire ha lasciato cinque lettere, per i suoi fratelli e per i genitori al quale ha voluto spiegare il motivo del gesto.

La causa scatenante sarebbero stati gli esposti della moglie e la chiamata al 113 lo scorso gennaio, Capasso ha anche lasciato disposizioni su come risolvere alcune situazioni economiche in sospeso, come disdire i contratti per la fornitura di energia elettrica e gas e vendere la casa di famiglia, nelle buste c'erano anche assegni per i suoi fratelli, dei lasciti, una divisione dei soldi che aveva messo da parte, in una di queste c'era addirittura un assegno da 10mila euro per i suoi funerali e per quelli delle figlie e della moglie, ora ricoverata in condizioni gravi ma stazionarie al San Camillo di Roma.

Biglietto nascosto: "Non doveva farlo"

Nell'appartamento i carabinieri avrebbero trovato anche un altro foglio piegato a metà, con scritto sopra "Non doveva farlo".

Ma cosa non avrebbe dovuto fare Antonietta Gargiulo? Forse presentare l'esposto contro il marito che a settembre l'aveva aggredita davanti alla ditta dove lavorava o magari chiamare la polizia quando lo aveva visto appostato sotto casa a fine gennaio, aveva paura Antonietta così come le sue figlie che non volevano più incontrare quel padre violento.

Non ha dimenticato nulla, prima di suicidarsi ha pensato a tutto: gli assegni e le lettere sono state sequestrate così come l'auto, all'interno della quale c'erano due uova di Pasqua per Martina e Alessia. Altissime le polemiche dell'allarme rimasto inascoltato di Antonietta che più volte si è rivolta alle autorità giudiziarie, alle istituzioni e ai servizi sociali.

"Troppe sottovalutazioni", ha dichiarato il ministro dell'interno Marco Minniti.

I cittadini continuano a pensare ai due angeli

Il pensiero di tutti va alle bambine, vittime e innocenti della disperazione criminale del padre, difficile trovare una spiegazione a quei colpi, quegli spari che hanno sorpreso Alessia, di 13 anni, appena sveglia e Martina (sette anni) nel sonno, mentre ancora dormiva nel lettone grande. Ancora più difficile trovare le parole per spiegare la tragedia ai loro compagni di classe che sono arrivati a scuola, portando una rosa rossa e una bianca, oltre a un giocattolo per consentire a Martina di continuare a giocare e a divertirsi dove si trova adesso.