Torino, un ufficio del comune ha negato la trascrizione dell'atto di nascita di due gemelli ad una coppia omosessuale. I bambini sono nati in Canada con il sistema della gestazione per conto di altri, in altre parole la surrogazione. Si tratta di donne che mettono a disposizione il loro corpo (dietro pagamento) per dare alla luce un bambino che poi verrà adottato dalle persone che ne hanno fatto richiesta. La trascrizione dell'atto di nascita è stata negata solo ad uno dei genitori perché l'altro è il padre biologico dei due bambini ed il motivo è legato ad una questione puramente tecnica: in Italia la legge 40 sulla procreazione assistita vieta la surrogazione di maternità, cosa invece legale e permessa in Canada.
L'amministrazione spiega che si tratta di una questione tecnica che si sta cercando di risolvere quanto prima perché "non appena si è avuto sentore di casi simili, la città ha presentato un'interrogazione al ministero dell'Interno e dell'Anusca" (associazione degli stati civili e anagrafi). Inoltre si sta cercando di introdurre una costituzione di parte civile per tutte quelle coppie che richiedono il riconoscimento dei figli, affinché le decisioni dei tribunali siano valide anche per gli uffici comunali. I lavori sono ancora in corso per cercare di risolvere la situazione nel minor tempo possibile.
Madri surrogate: il desiderio di avere figli e l'impossibilità di averne
Al giorno d'oggi il fenomeno della surrogazione è molto più diffuso di quanto si pensi e spesso a ricorrere a questo metodo sono coppie infertili ed omosessuali desiderose di poter crescere un bambino e metter su famiglia ma che, per motivi biologici, non possono fare.
Si ricorre a questa pratica (ma non solo) perché il desiderio di diventare genitori è talmente tanto forte da spingere le persone a fare qualunque cosa pur di poter realizzare questo desiderio.
Secondo alcuni, la surrogazione presenta alcuni vantaggi, tra cui un'attenta ed approfondita conoscenza della madre in questione prima di procedere all'atto pratico; deve essere una persona di cui ci si fida con il tempo, inoltre questa pratica sembra presentare meno rischi delle classiche adozioni.
I contrari alla surrogazione invece ritengono che si tratti di sfruttare il corpo della donna, utilizzata come un semplice "contenitore"; inoltre c'è il rischio che la madre alla fine scelga di tenere il bambino, decidendo di non affidarlo più alla coppia che si era rivolta a lei per la surrogazione. Ci si sofferma molto anche sugli effetti che una pratica del genere potrebbe avere sulla psiche del bambino nel momento in cui verrà a conoscenza del modo in cui è venuto al mondo; gli effetti possono essere più o meno rilevanti e questo dipende da come il bambino viene cresciuto.
Se il piccolo ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia amorevole e premurosa, le conseguenze non saranno così devastanti come invece si potrebbe pensare, mentre se il bambino ha avuto la sfortuna di crescere in una famiglia difficile e con diversi problemi, allora le conseguenze saranno più gravi e preoccupanti.
Questioni etiche e morali legate alla surrogazione
Trattandosi di un metodo di procreazione non tradizionale, suscita inevitabilmente molti dubbi dal punto di vista etico e morale: l'etica kantiana suggerisce che è sbagliato usare qualcuno per raggiungere uno scopo, per cui da questo punto di vista la surrogazione è una pratica immorale ed ingiusta poiché viene usata una donna come un semplice contenitore di un bambino che poi verrà cresciuto da altre persone.
Di contro però ognuno di noi ha diritto alla libertà individuale, per cui una donna può decidere liberamente di mettere a disposizione il proprio corpo per aiutare una coppia a realizzare il desiderio di avere un bambino, visto come un fine che giustifica i mezzi. Inoltre è considerato immorale utilizzare l'utero di una donna estranea ed esterna alla coppia per dare alla luce un bambino, ma d'altra parte nessuno ha il diritto di impedire ad un potenziale bambino di nascere.
Esistono tre possibili posizioni nei confronti di un argomento così delicato: essere completamente favorevoli a questa pratica ritenendola accettabile in qualunque situazione, considerarla inaccettabile in quanto pratica immorale ed infine ritenerla ammissibile entro certi limiti, considerandola una pratica che realizza uno dei più grandi desideri che una coppia possa nutrire.
Ci si auspica dunque una legge che, svincolata il più possibile da ogni pregiudizio, disciplini la surrogazione, vietando così eventuali abusi e rendendo invece lecito disporre liberamente del proprio corpo, anche dietro corrispettivo, purché non danneggi la dignità di coloro che prendono parte a tale pratica.