Durante una conferenza stampa, la giornalista Titti Improta pone una domanda all'allenatore del Napoli, Maurizio Sarri, riguardo la compromissione dello scudetto a seguito del pareggio con l'Inter e lui le risponde in malomodo: "Sei una donna, sei carina e per questi due motivi non ti mando a fare in c***". Nessuno si aspettava un'uscita del genere ed il video che riprende questa scena è diventato immediatamente virale, suscitando commenti e critiche negative nei confronti dell'allenatore.

Sarri, terminata la conferenza stampa, si è reso conto del commento fuori luogo che aveva fatto, perciò ha fatto richiamare la giornalista che lavora per l'emittente campana Canale 21 e in presenza del portavoce del Napoli Luca Lombardo ha chiesto a Titti se fosse permalosa e se se la fosse presa per il suo precedente commento.

La giornalista ha risposto dicendo di non essere permalosa, "ma lui non si può permettere di usare espressioni del genere". Sarri, compreso il suo errore, alla fine si è scusato.

L'accaduto viene anche denunciato all'Ordine dei Giornalisti della Campania, ecco perché Sarri si è scusato anche con l'Ordine (stando a quanto riporta il suo presidente Ottavio Lucarelli). Il gesto, però, rimane comunque molto grave e non sarà dimenticato facilmente, soprattutto perché denota non solo un utilizzo di un gergo poco adatto al contesto e alla situazione, ma anche il disprezzo dell'allenatore del Napoli nei confronti della stampa e delle donne. Nel frattempo la giornalista Titti Improta ha ricevuto e continua a ricevere messaggi e sostegno da tutta l'Italia.

Il cammino verso le pari opportunità

L'espressione "pari opportunità" indica uguaglianza giuridica e sociale fra uomini e donne, rivendicando la propria differenza di genere e stabilendo un giusto rapporto tra i due sessi. Il concetto si basa sulla possibilità di scelta da parte delle donne relativamente alla loro vita privata e professionale, senza essere vittime di discriminazione.

In Italia il percorso per le pari opportunità è cominciato nel 1945, anno in cui è stato riconosciuto il diritto di voto a tutti i cittadini senza distinzione alcuna, garantendo la parità tra uomini e donne. In realtà trascorreranno ancora molti anni prima che siano emanate delle leggi che accolgano quanto previsto dalla Costituzione; bisognerà infatti modificare lo stato di famiglia e redigere una nuova legislazione per eliminare, a livello giuridico, la concezione patriarcale della famiglia.

Sebbene il cammino delle pari opportunità stia ancora procedendo, molti sembrano essere ancora troppo lontani da questa mentalità e continuano a considerare le donne come esseri di "serie B", dipendenti dal lavoro degli uomini (solitamente loro partner), il cui compito è occuparsi della casa e della famiglia. Più si va avanti, più le donne riescono ad emanciparsi e ad avvicinarsi alle pari opportunità, ma persone con una simile mentalità rendono il tutto molto più difficoltoso.