Il tema dei matrimoni gay in Italia ha da sempre suscitato tantissime polemiche: questo perché nei vari Paesi del mondo la legislazione da qualche anno a questa parte ha cominciato ad evolversi, non riconoscendo più solamente il diritto di sposarsi per le coppie dello stesso sesso ma anche la possibilità di adottare figli. Mentre in Italia questo argomento è sempre stato ed è tuttora un tabù, nel mondo gli omosessuali vedono riconosciuti, a torto o a ragione, le loro richieste. Questo porta i tribunali italiani a dover decidere, spesso quasi legiferando (in mancanza di leggi specifiche) su questioni in questo ambito.
Cassazione: il matrimonio omosessuale non ostacola le adozioni
Come descritto poc'anzi, spesso i giudici si trovano a dover decidere in merito a questioni importanti che devono affrontare a causa di un vuoto normativo. Come successo il 16 giugno scorso, quando è stata depositata una sentenza della Corte di Cassazione che si è espressa in merito ad una vicenda di 2 genitori omosessuali, regolarmente sposati all'estero e padri di un figlio. Quando hanno chiesto il riconoscimento in Italia, due tribunali campani competenti hanno bocciato la regolarizzazione dello stesso, definendo la richiesta contraria all'ordine pubblico e ribadendo che in Italia non è consentita l'adozione a coppie gay, neppure ad uno solo dei due.
La Cassazione in merito si è espressa definendo il diritto del minore prioritario rispetto all'ordine pubblico e stabilendo che è non è possibile negare la pienezza della relazione familiare che, invece, in America gli è stata riconosciuta ormai dal 2010 ed aggiungendo che, se così non fosse, sarebbe una decisione assolutamente negativa e lesiva dei diritti del bambino.
Altri casi di riconoscimento
Nel marzo di quest'anno c'è stato in Italia un altro caso molto simile. Una coppia omosessuale italiana residente nel Regno Unito ha ottenuto il riconoscimento in Italia dell'adozione di 2 bambini. La coppia è stata seguita dall'avvocato Susanna Lollini e tutte le richieste presentate sono state accolte integralmente dal Tribunale di Firenze.
"Il riconoscimento di tale sentenza è assolutamente aderente all’interesse dei minori che vivono in una famiglia stabile, hanno relazioni parentali e amicali assolutamente positive, svolgono tutte le attività proprie della loro età”: con queste parole il giudice ha confermato il diritto della coppia al riconoscimento parentale dei bambini in Italia. Il tribunale fiorentino ha stabilito perciò che il diritto sui minori deve essere salvaguardato, specialmente quando lo stesso è sancito da un atto ufficiale formulato in un altro Paese dell'Unione Europea. I giudici di Firenze hanno aggiunto anche che, essendoci i requisiti di una e vera e propria relazione familiare, si esclude l'autorità giudiziaria dall'emettere una valutazione discrezionale.