Quando in famiglia un padre e una madre non hanno le stesse idee su alcuni aspetti della vita, si cerca sempre di trovare una possibile soluzione, una via di mezzo, che riesca a portare a una decisione definitiva e magari positiva, soprattutto se il problema riguarda la figlia e la scuola. Il problema in questo caso è l'argomento vaccino, un argomento molto discusso da tanti, ma che questi genitori non sono riusciti a condividere per idee e principi diversi tanto da portare il capo famiglia in tribunale.
Tribunale autorizza il papà a vaccinare la bimba di tre anni contro il volere della mamma
Il tribunale ordinario di Nuoro ha accettato il ricorso di un padre che ha chiesto di poter effettuare tutte le vaccinazioni necessarie per far rientrare la bimba di tre anni alla scuola materna. Il decreto emesso il 7 Marzo e firmato dal presidente del collegio Riccardo Massera, sarà effettivo dal 17 Marzo sempre che la mamma o qualcun altro non facciano reclami.
Il provvedimento autorizza il papà ad effettuare tutte le immunoprofilassi obbligatorie necessarie per consentire alla figlia di frequentare la scuola dell'infanzia e quindi anti-rosolia, anti-morbillo e anti-parotite. L'autorizzazione del giudice a favore del papà va contro le convinzioni della mamma, secondo la quale le vaccinazioni fatte all'altra figlia avrebbero causato nella stessa difficoltà di crescita, ipotesi che senza un riscontro medico non è stata presa in considerazione dal tribunale.
10 Marzo, termine per presentare i documenti vaccinali
Oggi, 10 marzo, scade il termine fissato dalla legge, entro cui i genitori devono presentare i documenti che dichiarano le vaccinazioni effettuate ai loro figli o le relative prenotazioni se le immunizzazioni verranno eseguite dopo la data stabilita. La mancata regolarizzazione comporta per i bimbi da 0 a 6 anni il divieto di frequentare l'asilo nido e la scuola materna sino a quando non verranno effettuate le vaccinazioni obbligatorie.
Per gli alunni dai 7 ai 16 anni i mancati vaccini, comporteranno una sanzione pecuniaria dai 100 ai 500 euro. Il past president della società di igiene Carlo Signorelli, afferma che potrebbero essere circa 30 mila i bambini ancora non in regola con i certificati vaccinali, ma di questi non si sa con certezza quanti verranno accettati a scuola e quanti no, perché ogni regione si comporterà in modo diverso, alcune infatti, hanno una proroga per via dell'anagrafe vaccinale altre danno un appuntamento d'ufficio quando inviano il richiamo alle famiglie. Prima di decidere la non ammissione l'Asl richiederà sicuramente un ulteriore colloquio con i genitori, i quali decideranno la "sorte" scolastica dei loro figli.