vaccini: continua la polemica intorno alle vaccinazioni obbligatorie in età pediatrica, complice una campagna elettorale giocata anche intorno a questo tema. Non sono solo le elezioni a tenere il tema di estrema attualità dunque: il 10 marzo, infatti, è il termine ultimo entro il quale i genitori che hanno presentato autocertificazione dovranno fornire i documenti che attestano l'avvenuta vaccinazione, pena l'espulsione dei bambini da nidi e materne.

Nel frattempo molte Regioni e Comuni d'Italia si sono attivati per scavalcare questa data e garantire a tutti i bambini il proseguimento dell'anno scolastico.

Provvedimenti che trovano ragione di esistere in quanto strumenti a tutela della famiglia e del Benessere psicologico dei bambini. Eppure ci sono almeno altre due ragioni che tengono vivo il dibattito e che, anzi, dovrebbero far ripensare tutta la legge dell'obbligo vaccinale: i risultati scaturiti dall'inchiesta sull'uranio impoverito e i risultati scaturiti dall'analisi del vaccino esavalente, voluta dalla prefettura di Torino. Vediamoli entrambi nel dettaglio.

Militari e vaccini

Abbiamo già parlato della relazione d'inchiesta parlamentare sull'uranio impoverito, nata con lo scopo di scoprire le cause che hanno portato alla morte molti militari italiani. La relazione, consultabile dal sito della Camera, oppure dal blog dell'onorevole Ivan Catalano, vice presidente della stessa, evidenzia come i vaccini militari possano essere uno dei fattori responsabili.

Ne scaturisce la necessità di esami pre e post vaccinali, atti a verificare lo stato di Salute del paziente. Nel blog dell'onorevole leggiamo, inoltre, che la commissione parlamentare richiede l'adozione del principio di precauzione, in quanto non è possibile escludere il nesso casuale fra la profilassi vaccinale militare e le reazioni avverse (fra cui anche malattie autoimmuni) individuate dalle case farmaceutiche produttrici dei vaccini.

Questo in breve, quanto emerge intorno alle vaccinazioni militari. Eppure, i vaccini non erano il farmaco più sicuro sul mercato? Siamo certi che anche per i bambini non siano necessari esami prevaccinali?

Esavalente al piombo

C'è anche un'altra notizia che fa discutere e pensare ed è quanto emerso in merito al vaccino esavalente.

Nel 2015 l'associazione di consumatori Codacons aveva presentato un esposto per denunciare la presenza di "sostanze non dichiarate" nel vaccino esavalente in commercio a seguito dello studio presentato dagli specialisti in nanotecnologie Stefano Montanari e Antonietta Gatti. Suddetto studio evidenziava come l'esavalente utilizzato per le vaccinazioni pediatriche fosse contaminato da micro e nanoparticelle. Al medesimo risultato è giunto il consulente nominato dalla Procura di Torino per andare a fondo nella questione. In particolare, nel vaccino sono state trovate nano e micro particelle di tungsteno (un metallo usato nell'industria elettrica), alluminio, rame, manganese, zinco e piombo. Secondo il consulente non ci sarebbero rischi per la salute, eppure il farmaco dovrebbe essere privo di metalli pesanti.

Per questo motivo la magistratura intende proseguire con le indagini, per stabilire, innanzitutto, com'è possibile che il farmaco sia risultato contaminato da materiale inorganico, non dichiarato nel foglietto illustrativo fornito dall'azienda produttrice.

Alla luce di quanto emerso recentemente è giusto espellere i bambini che risultano inadempienti dagli asili, o sarebbe opportuno riapre il dibattito in tema di vaccinazioni pediatriche? Diteci la vostra opinione nel canale di Blasting News dedicato al benessere e ontinuate a seguirci per restare aggiornati.