Fatti di normale quotidianità, titoli che si susseguono ogni giorno e si confondono, tanto da faticare a trattenere nella mente nomi e riferimenti. Omicidi che lasciano l'amaro in bocca, la mente stravolta, le domande da porsi tante, ma sempre senza risposta, e la prima: perché? Cosa sta succedendo all'interno delle famiglie, di certe coppie, perchè alcuni uomini non accettano di perdere la moglie, quando hanno fatto di tutto, spesso e volentieri, affinché questo accadesse, e arrivano addirittura a compiere il gesto estremo, quello di porre fine alla sua vita?
Pasquale Vitiello aveva l'abitudine di metterle le mani addosso
I rapporti tra Pasquale Vitiello e la moglie Imma Villani erano da tempo tesi, e benché vivessero insieme, con la figlioletta, ognuno di loro conduceva una vita a sé. Sembra che la donna avesse intrapreso una relazione con un altro uomo, mentre il marito era da sempre un donnaiolo, che non disdegnava amicizie femminili diverse. Da un litigio intercorso tra loro il 4 di marzo, forse un po' più violento del solito, quando Pasquale, mentre Imma stava asciugando i capelli in bagno alla bambina, l'ha violentemente percossa, con il sostegno della madre, che sarebbe arrivata a stringere le mani al collo della nuora, i rapporti tra di loro si sono definitivamente incrinati.
Imma decide di tornare a casa del padre
Imma ha deciso così di tornare a casa del padre, dove da ragazza viveva con la famiglia. Ha fatto i bagagli e con la sua bimba è corsa, spaventata, dove l'attendevano il padre, vedovo da due anni, con la nuova compagna. Con un amico poi, dato che lei era impossibilitata a guidare essendosi fratturata un braccio, allora ingessato, si è recata nella caserma vicina per querelare il marito, in seguito ai fatti accaduti.
La suocera, prontamente, ha risposto con una controquerela, negandoli. Pensare che qualcuno sospetta persino che la frattura al braccio fosse stata procurata non da una caduta di Imma, come lei aveva sostenuto, ma dal marito.
Imma si sarebbe tolta il gesso proprio il giorno della tragedia
Accompagnata dalla compagna del padre, Imma e la figlia si sono avviate verso la scuola, come facevano tutti i giorni, anche da quando la loro famiglia era diventata quella del padre, e Pasquale era stato allontanato dalla loro quotidianità.
Finalmente ad Imma i medici avrebbero tolto il gesso, e lei sarebbe tornata ad essere indipendente. La compagna del padre le ha viste davanti al portone della scuola, e poi ha guardato Imma tornare verso di lei. Nel mentre, però, Pasquale è spuntato da un angolo e ha incominciato ad innescare una lite con la moglie, senza che nessuno potesse prevederne l'epilogo. Poteva trattarsi di una discussione un po' più accalorata tra due persone che si stanno separando, quindi rientrare nella normalità dei fatti.
Il marito ha estratto la pistola e le ha tolto la vita
Le intenzioni di Pasquale erano ben diverse. Ha estratto la pistola e ha ucciso la moglie davanti alla scuola elementare della figlia, gesto premeditato, e con un sol colpo ha messo fine alla vita di questa giovanissima donna di 31 anni, scappando immediatamente dal luogo del delitto in sella ad uno scooter.
Perché? Chiederselo non serve, non ridarà la mamma alla piccola, vittima anch'essa di quest'uomo e della sua follia, ma come può diventare ormai una prassi comune, di cui quasi si piange solo ma non ci si meraviglia più, tanti sono i casi di femminicidio negli ultimi anni?
Il corpo di Pasquale viene ritrovato il giorno dopo
E la caccia al marito è finita quasi subito. I carabinieri hanno trovato il giorno dopo il suo cadavere in via Vicinale Mauro Vecchio, in un rudere abbandonato, proprio nei pressi della scuola. Nella casa dell'uomo sono state rinvenute una ventina di lettere che i carabinieri hanno sequestrato, e in una di loro sembra fosse stata chiaramente espressa da Pasquale la volontà di vendicarsi della moglie, uccidendola.
Le altre potrebbero essere destinate alla figlia, da leggersi solo quando sarà in età adulta. La piccola ora è stata affidata alla famiglia della mamma, sostenuta in questo doloroso momento da psicologi e assistenti sociali. Un'altra famiglia distrutta, e un'altra bambina che non avrà la gioia di avere accanto a sé almeno un genitore, durante tutte le fasi importanti della sua crescita, ogni giorno per ridere o piangere, con un peso più grande di lei da portarsi appresso, per il resto dei suoi giorni.