Nel 2015 fabri fibra venne condannato a risarcire Valerio Scanu per 20.000 euro, la sua colpa, secondo i giudici del Tribunale di Milano, sarebbe stata quella di aver offeso il noto cantante con alcun versi presenti in un brano del 2013, intitolato 'A Me Di Te'.

Un clamore mediatico post-datato

La notizia di questa condanna per diffamazione ottenne rilevanza mediatica – creando un vero e proprio polverone – soltanto nell'estate del 2016, dopo la diffusione di un articolo de 'La Repubblica' sulla vicenda. In seguito al tam tam mediatico venutosi a creare lo stesso Fabri Fibra sentì la necessita di fare alcune precisazioni, queste le sue parole sulla vicenda:

'È strano che La Repubblica si prenda la briga di pubblicare l'esito una sentenza emessa più di un anno fa [..] 'A Me Di Te' è un brano divertente, scritto in freestyle, è una cosa che non andrebbe presa sul serio, i nomi dei personaggi citati nel pezzo sono deformati'.

Il nuovo attacco di Valerio Scanu

In una recente video intervista concessa a Tiscali.it il cantante è tornato a parlare della questione, dimostrando di aver ancora il dente avvelenato, queste le sue parole:

'Ciò che mi ha dato fastidio è stata proprio la volgarità, più che le allusioni sessuali. Tu l'hai letta quella cosa ? (Si rivolge alla giornalista, ndr) Mi sa di no, dopo leggila. Non era un'allusione, era proprio una cosa esplicita, scritta con una penna allucinante e molto volgare. Poi il problema è stato il seguito, non è che ha detto una cosa e poi è finita lì. Lui l'ha fatto anche in pubblico, e il pubblico segue tutto. Anche i miei fan ogni tanti mi prendono troppo alla lettera, ma in questo caso ci sono stati insulti e minacce, una roba allucinante.

Un capitolo su Fabri Fibra nel nuovo libro di Valerio Scanu

Scanu ha approfondito la vicenda della querela vinta nei confronti del rapper marchigiano in un capitolo del suo libro in uscita in questi giorni, intitolato 'Giuro di dire la verità dalla A alla Z di Zia Mary'. Il capitolo dedicato a Fabri Fibra invece si chiama 'Quereliamo Fibra' e viene introdotto da una frase di Nesli, fratello del rapper, da anni in pessimi rapporti con quest'ultimo.

All'epoca dei fatti sopracitati Nesli prese le parti di Scanu, queste le sue parole riportate nel libro del cantante: 'Non puoi nascondere sempre tutto dietro il paravento dell'arte. Un insulto resta un insulto. E può tornarti indietro come un boomerang'.

E purtroppo per l'autore di 'Fenomeno', il boomerang è stato quantificato dal tribunale di Milano in ben 20.000 euro, dovuti a Scanu, perché secondo la sentenza 'quella canzone è lesiva per la reputazione dl cantante'.