Ci troviamo a Nuova Delhi, dove una bambina di appena otto anni è stata violentata ripetutamente da un gruppo di poliziotti locali e successivamente uccisa brutalmente. Un avvenimento terribile e macabro che ha portato un'ondata di orrore e discusso in tutta l'India, dividendo ancor più la popolazione composta principalmente da indù e mussulmani e riportando alla luce vecchi rancori, ma non solo. Quanto accaduto negli ultimi giorni sembra avere portato alla luce anche un fatto che da parecchio tempo lascia parlare tutto il mondo: il modo in cui vengono considerate e trattate le donne all'interno del Paese.

Si tratta, dunque, di una storia, parecchio recente, risalente allo scorso gennaio, che ha avuto come sfondo dello scempio, o meglio ancora come teatro di una violenza inaudita, la splendida e stupenda città considerata come "la porta" dell'intera india. Un luogo stupendo che è stato macchiato non solo dalla brutalità di alcuni uomini, ma dalla loro mancanza di rispetto verso un essere puro come può esserlo una piccola bambina di soli otto anni. L'intero Paese si stringe attorno alla famiglia della vittima e Rahul Gandhi, leader dell'opposizione locale, ha guidato una lunga e silenziosa fiaccolata all'interno della città, durante la nottata dello scorso giovedì 12 aprile 2018.

Bambina di 8 anni rapita, violentata ed uccisa da un gruppo di poliziotti

L'identità della vittima è stata resa segreta per rispetto nei confronti della famiglia, ma la storia di quanto accaduto è stata divulgata pubblicamente in tutto il mondo. Secondo le dichiarazioni della polizia locale, la bambina sarebbe stata rapita da un giovane ancora minorenne e sarebbe stata tenuta prigioniera all'interno di un tempio dove lo stesso rapitore ed altri uomini, tra cui anche alcuni agenti di polizia, hanno abusato sessualmente di lei senza darle alcuna possibilità di difendersi.

Uno stupro di gruppo, quindi, continuo e brutale che ha portato poi ad un altro terribile passo: l'assassinio. La piccola vittima sarebbe stata picchiata e strangolata fino a quando anche l'ultimo respiro non è stato esalato ed il suo corpo, tumefatto dai vari lividi, è stato abbandonato nel bel mezzo di un bosco, lo stesso dove è stato ritrovato ormai privo di vita.

Le autorità locali non bloccheranno le indagini fino a quando ogni singolo uomo che ha partecipato alle violenze non sarà condannato. Una vicenda che, soprattutto ai giorni nostri, lascia molto di cui parlare.