Il Canada torna a sanguinare, quando ancora non aveva finito di piangere i morti dell’attacco a Toronto, il mese scorso. Questa volta non c’è stato alcun uomo a bordo di un furgone, ma una bomba fatta in casa, esplosa dentro un ristorante. Fortunatamente non si conta nessun morto, solo quindici feriti, di cui tre in gravi condizioni. Ancora si sa poco sugli autori di quella che sarebbe potuta essere una terribile strage: i due attentatori sono stati ripresi dalle telecamere, mentre uscivano dal ristorante, poco prima che l’ordigno esplodesse. La polizia ha iniziato le ricerche.
L'esplosione
Era una tranquilla serata al ristorante Bombay Bhel, c’era perfino la festa di compleanno di un bambino. Poi è avvenuta l’esplosione, un boato di terrore che ha rievocato la tragedia del mese scorso. La bomba è scoppiata alle 22:30, ferendo quindici persone. Vetri rotti, sangue, caos. La gente scappava terrorizzata, si riversava nella strada. Un testimone, scioccato, ha raccontato alla Cbc di aver visto le vittime “ricoperte di sangue”. Le persone urlavano, il pavimento era ricoperto di sangue, un uomo aveva dei frammenti di vetro negli occhi. Subito sono intervenuti i soccorsi e la polizia, ma troppo tardi: i due attentatori erano già scappati. Le telecamere del ristorante hanno ripreso due uomini, tra i venti e i trent'anni, dai volti coperti entrare nel ristorante, per poi fuggire poco dopo, prima che l’ordigno facesse il suo lavoro.
L’identikit fornito via Twitter dai poliziotti è molto generico, sebbene stiano ancora interrogando i testimoni per cercare di ottenere quanti più dettagli possibili. Si tratterebbe di due uomini, caucasici, vestiti similmente: jeans blu e felpa nera con cappuccio. Uno indossa anche un cappello con visiera per coprire ulteriormente il viso.
Sono ancora in corso le ricerche. Tutt’ora la ragione dell’attacco è sconosciuta.
Ipotesi sugli attentatori
Sebbene il primo pensiero ormai vada subito all’Isis e ad un nuovo attacco terroristico, quest’ipotesi è per ora la più remota nel caso del Mississauga, dal momento che ancora non è stato rivendicato. Ma la polizia per ora non intende scartare nessuna possibilità.
Le piste possibili che si stanno vagliando, oltre quella del terrorismo, sono quelle di una lotta tra quartieri o di un attacco d’odio. Quest’ultima sarebbe avvalorata dalla scelta del luogo: un ristorante indiano. Ma finché gli autori non saranno identificati, non c’è alcuna certezza sulle motivazioni che li avrebbero spinti a fabbricare una bomba, seguendo le istruzioni via internet, e a farla esplodere al Bombay Bhel. Non è da escludere nemmeno la pista del mass murderer, qualora non vengano trovate giustificazioni esterne all'atto, quali religione, politica e odio. Certamente quello che si sta verificando in molte parti del mondo è frutto dell’emulazione, una sorta di effetto Werther che vedrebbe però non un susseguirsi di suicidi, ma una catena di attentati e stragi che arrivano nelle prime pagine dei quotidiani sempre più spesso. Questa volta, almeno, non ci sarà nessuna tomba su cui piangere.